I paradossi, gli spot di marketing, la buona amministrazione del “ghe pensi mi”.
Quali siano le criticità nella città è di dominio pubblico: welfare, scuole, sicurezza.
Sui bilanci del Comune, emergono dettagli allarmanti. Soprattutto in settori dove gli interventi dovrebbero essere più robusti.
Ne dà anticipazione Gianni Barbaceto, sul Fatto quotidiano, riportando numeri che fanno spavento. Il Comune di Milano ha infatti annunciato che per far fronte alla voragine dei suoi conti, nel bilancio previsionale 2022 –voragine già denunciata da Fratelli d’Italia a Palazzo Marino – congelerà 200 milioni. In particolare, andrà a tagliare 49,7 milioni a welfare e salute; 20 milioni a scuole ed educazione; 16 alla cultura. E poi 24 milioni al settore demanio. E anche 15 milioni alla sicurezza.
Le scuole, gli edifici scolastici decadenti, la carenza di docenti nelle scuole comunali sono problemi noti.
Per la sicurezza basta notare che mediamente si sono registrati circa dieci arresti al giorno. I reati predatori purtroppo sono sempre molto numerosi.
Il Welfare? Ideona del Comune: promuovere un Forum del Welfare che si terrà dal 26 aprile al 2 maggio e Milano viene tappezzata ovunque di manifesti, cartelloni pubblicitari, led giganteschi che ritraggono l’assessore al Welfare, Lamberto Bertolè, per sponsorizzare l’evento ‘Milano città giusta’. Tavoli di confronto, inviti ad hoc: una necessità di cui nei suoi primi cinque anni di mandato non si è sentita l’opportunità. Non solo, ma intende tagliare 49,7 milioni proprio al settore. Un paradosso strombazzato e viene spontaneo chiedersi come mai non ha potenziato i servizi per le fasce più deboli, in tutti questi anni?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano