Dettagli di ricchezza a Milano: tra Montenapolene e Quarto Oggiaro c’è il record di disuguaglianza

Milano

L’analisi delle dichiarazioni dei redditi del 2020 pubblicate dal Ministero dell’Economia qualche giorno fa registra ancora una volta Milano e la Lombardia come le zone urbane più ricche d’Italia, sia tra le metropoli che tra i piccoli comuni. Distanze molto significative, però, per Milano all’interno della città.

Non cambiano molto i redditi dagli anni precedenti, ma le forchette, cioè le distanze, che incoronano ancora Milano e la Lombardia come le più ricche aree urbane. Il Cap con il maggior numero di contribuenti sopra i 75mila euro anno ma anche sopra i 120mila è lo stesso, il 20129 che corrisponde al quartiere che da Monforte arriva alla seconda circonvallazione milanese a Piazzale Dateo. Nei primi 30 quartieri delle grandi città c’è spazio praticamente solo per Milano e Roma sopra i 75mila euro di reddito, con la comparsa di un Cap di Parma e uno di Palermo dopo la ventesima posizione. Succede così anche sopra i 120mila con la sola differenza che al posto di Palermo c’è Napoli. Ovviamente stiamo parlando di redditi annuali non di patrimoni, quindi non stiamo misurando la ricchezza ma il reddito annuale dichiarato allo Stato (cedolare secca inclusa), forse più una fotografia di stipendi e salari che altro. Però qualcosa ci dice, sulle distanze, le forchette appunto tra Milano che in media si avvicina ai 32mila euro e il resto d’Italia che ne fa 21mila e 570, come dire un terzo o 10mila euro in meno.

Ma la forchetta più impressionante è interna a Milano, con il quartiere italiano a reddito medio più elevato Brera-Montenapoleone che registra quasi 90mila euro anno, mentre quello con la media più bassa della città è Quarto Oggiaro con meno di 18mila euro, una distanza di più di 60mila euro. Per fare una comparazione a Bergamo, la seconda città più ricca della Lombardia, la forchetta tra quartiere più ricco e più povero è 4 volte inferiore (poco sopra i 15mila euro). Scioccante. Tra i Comuni piccoli la Lombardia torna in testa con Basiglio, in provincia di Milano, dove i contribuenti in media dichiarano al fisco più di 44mila euro a testa, seconda con 37mila euro Cusago, sempre nel milanese, e poi Torre Isola nel pavese. La Lombardia ha però anche il record del reddito più basso con tre comuni con poco più di 6mila euro di redditi pro capite, sul confine svizzero.

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