Il commento di Luciano: 34a giornata di serie A

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Buon lunedì amici sportivi, ancora una giornata carica di emozioni in serie A, in cima, in mezzo e anche in coda è una classifica che si contorce, si ribalta e si agita come non mai per i diversi obiettivi. A partire dalla corsa scudetto, è un susseguirsi di gioie e dolori per le tifoserie, con l’Inter che ancora una volta si esalta e “violenta” i giallorossi del suo grande ex, Mourinho, proseguendo la cavalcata verso la seconda stella che pare sempre più vicina ai nerazzurri.

Stecca clamorosa invece per il Napoli, a Empoli dove lascia incredibilmente altri 3 punti nello stesso campionato alla squadra locale, che sotto di 2 gol rimonta e vince nei 10+6 minuti finali, mettendo in pratica fine ai sogni scudetto degli uomini di Spalletti. Risponde invece il Milan, quasi con la forza della disperazione, agguantando per la coda una preziosissima vittoria sul campo romano della Lazio, e ripristinando il primo posto almeno fino al recupero dell’Inter di mercoledì.

Torino-Spezia 2-1, i granata festeggiano la prima vittoria in Serie A contro i liguri dopo un match quasi senza storia. La squadra di Juric interrompe i pareggi (2) consecutivi nelle ultime uscite in campionato e regala migliori speranze per un’annata tutto sommato non da buttare. Lo Spezia invece entra in campo demotivato (la salvezza sembra ormai in tasca) senza mai tentare una reazione al gol a freddo di Lukic. Il centrocampista granata infatti colpisce dopo soli 4’ sul rigore causato dall’intervento scomposto di Erlic su Sanabria. Nella ripresa Thiago Motta ribalta l’assetto e la sua squadra recupera mordente, ma il solito Lukic spegne la scintilla dei liguri nel loro momento migliore con un bolide sugli sviluppi di un corner al 69’. A tempo scaduto, il rigore procurato e trasformato da Manaj addolcisce il verdetto per i liguri.

Al Penzo di Venezia, l’Atalanta ritrova gol e vittoria, 1-3 . Decisive le reti di Pasalic, Zapata e Muriel. Prova nuovamente convincente della squadra di Gasperini, che comanda il match dall’inizio alla fine. La Dea si rialza dopo le due sconfitte interne con Lipsia e Verona, ritrova i tre punti e rimane in corsa per un piazzamento europeo, soprattutto in vista del recupero della partita col Torino. Male ancora una volta il Venezia, un po’ troppo fragile difensivamente, all’ottava sconfitta consecutiva. Il baratro verso la Serie B sembra quasi scontato. Molto bene Muriel e Zapata, a segno entrambi, deludente la prestazione di Aramu.

Alle 18 va in scena a S.Siro l’incontro più atteso del sabato, Inter-Roma, determinante per entrambe anche se con obiettivi differenti. Per l’Inter è una sorta di “prova del nove”, una vittoria darebbe definitivamente un indirizzo preciso circa la lotta scudetto, a poche giornate dalla fine. Mentre per la Roma sarebbe una grossa spinta verso una qualificazione Champions che, dopo le recenti prestazioni, non pareva più una chimera. Mourinho, accolto molto benevolmente dai suoi fans del triplete, vuole mettere il sale sulla coda dell’Inter. Finisce invece per metterci lo zucchero, elogiando pubblicamente in blocco la squadra che, al termine dei 94′, strapazza ancora una volta (3-1) la sua Roma. Il campionato resta ancora lungo e aperto, ma l’Inter mette un’altra tacca fondamentale nel discorso scudetto. La “Inzaghiband” stende la Roma dell’ex Mourinho e colleziona la quarta vittoria di fila, con il prezioso intermezzo di un derby trionfale che porta dritti alla finale di coppa Italia. Dumfries alla mezz’ora sblocca il match su grande assist di CalhanogluBrozovic raddoppia al 40′ con un gol di rara bellezza, e Lautaro chiude il match già all’inizio del secondo tempo. Il gol di Mkhitaryan, a cinque minuti dal novantesimo, serve solo a stemperare una sconfitta bruciante in ottica giallorossa. I nerazzurri, invece, escono a petto in fuori dalla bolgia di San Siro e superano il Milan in classifica (72 punti a 71), a parità di partite giocate.

Un punto a testa,  per un pareggio che non stravolge la classifica di Verona e Sampdoria, ma importante soprattutto per la classifica dei blucerchiati. L’Hellas si rende pericoloso nel primo quarto d’ora e ha la migliore occasione con Faraoni. Gli ospiti giocano un match attento per non concedere spazi e trovano l’episodio favorevole prima dell’intervallo. Caputo si guadagna un rigore, ma si fa parare l’esecuzione da Montipò che respinge centralmente e favorisce il tap in vincente dello stesso Caputo. La squadra di Tudor aumenta l’intensità nel secondo tempo senza trovare nessuna occasione di rilievo. Al minuto 83 una penetrazione di Caprari fissa il risultato sul definitivo 1-1. Samp che sale a +8 sulla zona retrocessione, aspettando Salernitana e Genoa impegnate domenica

Salernitana-Fiorentina, i locali minacciano 2 volte con Verdi poi trovano il vantaggio grazie ad un gran colpo di testa di Djuric, che sovrasta Igor e fulmina Terracciano. La Fiorentina nel primo tempo non riesce mai a scuotersi, rischiando più volte anche di subire il secondo gol: Zortea, un bel destro che esce di pochissimo. Ad inizio ripresa Italiano con i cambi prova a raddrizzare la gara. Le idee del tecnico viola sembrano funzionare al 64′, quando i nuovi entrati Odriozola e Saponara confezionano il gol del pareggio. La Salernitana però ci riprova e raggiunge un nuovo meritato vantaggio con Bonazzoli, mentre Igor si addormenta trafigge ancora una volta Terracciano. Un gol fondamentale per una Salernitana nella corsa salvezza. Per la Fiorentina una sconfitta dolorosa, in ottica 5° posto.

Bologna e Udinese danno vita ad una sfida giocata su ritmi altissimi e ricca di occasioni, benché si trattasse di un match privo di particolari obiettivi di classifica.  A sbloccare il risultato è stato lo scozzese Hickey (rientrato tra i titolari dopo i problemi per Dijks nel riscaldamento), con un bel diagonale al 6′. Di Udogie, su assist di Success, il gol del pari dei bianconeri, molto pericolosi in tutto il primo tempo. Nella ripresa l’Udinese ribalta il risultato dopo soli 24′ con la rete lampo di Success, per poi capitolare al 58′ sul tap-in perfetto del subentrato Sansone. Con questo risultato, Bologna e Udinese mantengono le rispettive posizioni in classifica, con i friulani sempre avanti di un punto rispetto ai felsinei.

Empoli, dove è di scena il Napoli contro la squadra di casa, si consuma un vero e proprio harakiri molto napoletano e per nulla giapponese, con la “lama sacrale” che squarcia le speranze di squadra e tifosi, giunti a Empoli fiduciosi in una fiera risposta alle vittorie milanesi. Ma ad incupire i presagi, come tradotto dalla legge di Murphy, ecco che quello che non doveva accadere, puntualmente accade e, scherzo sadico del destino, a concretizzarlo è proprio un attaccante che ancora porta i colori dell’Inter, ma in prestito all’Empoli: è lui, Pinamonti, ad assestare due colpi mortali alla pretendente al titolo, nello spazio di soli 5 minuti!  I partenopei infatti, avanti dopo un primo tempo bruttino ma con i lampi di Mertens e Insigne, crollano davvero incredibilmente nel finale. Due errori di Malcuit ma soprattutto il paperone di Meret consentono a Henderson e a Pinamonti (x2) di centrare un clamoroso ribaltone che regala ai toscani un insperato 3-2. E’un risultato davvero incredibile per il modo in cui è arrivato ma anche per la portata della notizia. Il Napoli infatti abbandona qui ogni residuo sogno di gloria ma l’Empoli centra una vittoria che mancava proprio dallo scorso 12 dicembre al Maradona: una striscia di 16 partite senza vittoria, con soli 7 punti prima di oggi in tutto il girone di ritorno.

Genoa-Cagliari è terminato sul punteggio di 1-0. Dopo una gara che sembrava ormai incanalata sullo 0-0, a un minuto dal 90′ arriva la rasoiata decisiva di Milan Badelj che, nello scontro diretto per non retrocedere col Cagliari, restituisce la speranza al Genoa, ora a 25 punti e a -3 proprio dai sardi. Vittoria fondamentale per Blessin, che si prepara al meglio per il derby ad altissima elettricità contro la Sampdoria, in programma sabato 30 aprile alle 18.

Ibrahimovic e  Tonali festeggiano il secondo gol del Milan

E per concludere una domenica al cardiopalmo, ecco un Lazio-Milan che per i rossoneri rappresenta l’ultimo appiglio per non lasciarsi staccare pericolosamente dall’Inter. E i rossoneri a questo appiglio si aggrappano con le unghie e con i denti, riuscendo alla fine a tenerlo in mano. Il posticipo romano è un concentrato di emozioni, di adrenalina, di battiti. Finisce 2-1 per la banda Pioli, che risponde al successo nerazzurro contro la Roma con una rimonta che ha il sapore della gioia pura. Anche perché è la Lazio a passare per prima, con una zampata ravvicinata di Immobile dopo pochi minuti dall’inizio della partita. Ma il Milan non molla, sbuffa, crea gioco e occasioni, protesta per un presunto mani in area di Luis Alberto, non sanzionato dall’arbitro Guida, e crea i presupposti del pareggio. Che puntualmente arriva all’inizio della ripresa grazie al rapace Giroud, servito alla perfezione da Leão. Quando sembra che la gara sia destinata a chiudersi in parità, ecco la frittatona della difesa laziale, che al secondo minuto di recupero consente a Ibrahimovic di far sponda in area per Tonali e a quest’ultimo di superare Strakosha con un tocco leggero da un passo. Rimonta completata, primo posto riconquistato, almeno fino a mercoledì quando il tanto discusso posticipo Bologna-Inter potrebbe dare un assetto definitivamente equilibrato nel numero di partite giocate, e soprattutto nella classifica.

Palpitante 34a che si chiuderà nella serata di oggi, lunedi 25 Aprile, con l’incontro tra Sassuolo e Juventus alle 20,45

Arrivederci alla prossima puntata, che inizierà sabato 30 aprile con 4 anticipi:

Cagliari-Verona e Napoli-Sassuolo alle 15, seguite da Sampdoria-Genoa e Spezia-Lazio alle 20,45

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