Al Vinitaly 2022 la Sicilia non poteva mancare. A Verona c’erano 185 produttori, 3 associazioni e i Consorzi di tutela di vini doc. La Sicilia, con quasi 40mila ettari (su 97mila di superficie vitata) è la prima regione in Italia per area agricola dedicata alla produzione biologica e integrata. Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, secondo l’indagine Nomisma “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre Covid (2019).
L’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor ha voluto confrontare l’attuale sentiment dei siciliani per il vino in rapporto a quello riscontrato nel pre-Covid (2019) e ai risultati dell’indagine nazionale. Il quadro che emerge indica, anche per la Sicilia, molte conferme e diverse novità nell’approccio al vino. In primo luogo, per una regione che concentra una media di consumo pro-capite di circa 4 bicchieri a settimana e una minor incidenza rispetto al dato nazionale di chi beve tutti i giorni (22%), vi è la convinzione che il consumo moderato non comporti rischi per la salute (75% delle risposte), soprattutto se “associato a uno stile di vita sano” (79%, con solo il 5% del campione che non si trova d’accordo con l’affermazione). Moderazione che non ha impedito una leggera crescita delle occasioni di consumo rispetto alla precedente indagine del 2019. I consumatori dell’Isola dichiarano infatti di averne aumentato l’utilizzo nel 22% dei casi a fronte di una diminuzione che si ferma al 13%, con il 65% che segnala una quantità invariata.
E se in Italia vola sempre più lo spritz, in Sicilia il vino rosso, con il Nero D’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa – dove cresce dal 52% al 59% – che fuori casa. Incrementa ancora di più il vino bianco, in particolare nell’on-trade dove, rispetto al periodo pre-pandemico passa dal 18% al 33% della frequenza, mentre proprio lo spritz compie il percorso inverso, con una netta riduzione (dal 22% al 7%). In leggera crescita lo spumante. Nel corso dei 4 giorni del Vinitaly abbiamo incontrato produttori ed esperti del settore enologico. Nel nostro video abbiamo intervistato Vincenzo Russo, professore di Neuromarketing alla IULM University, Annamaria Sala, owner Tenuta Gorghi Tondi, Federico Lombardo di Monte Iato per Cantine Firriato, Salvatore Cuffaro per Casale Santa Ida Tenuta Cuffaro, Mario Di Lorenzo, Feudo Disisa e presidente della DOC Monreale. Anna Maugeri Russo, manager per le Distillerie Russo. La Sicilia, come ha detto il governatore Musumeci, evoca territori di straordinaria vocazione vitivinicola, di lunga storicità e una stretta relazione tra produzioni enologiche, cultura, tradizioni e paesaggio. I vini siciliani danno la possibilità di assaporare questa realtà, unica e sfaccettata, armonica e complessa, immobile e in continua evoluzione: bere un bicchiere di vino è come gustare un lembo di quella terra, un pezzo di storia, cultura e tradizioni. Questo piccolo miracolo che ogni volta può compiere un calice è nascosto nella storia millenaria che ha accompagnato l’attività enologica di questa regione.
Giornalista, autrice e conduttrice tv ha prodotto per quasi un decennio un noto programma televisivo sull’arte e la cultura in Sicilia, Profile Magazine tv.
Scrive per diverse testate ed è stata Direttore Responsabile di CulturaIdentità.
Oggi è Coordinatore Nazionale e responsabile della comunicazione dell’Unione Nazionale Vittime(UNAVI).