serie A

Il commento di Luciano: 35a giornata di serie A

Sport

Buongiorno ai lettori, ultime gocce di campionato, resta da vedere quale bicchiere andranno a riempire ma, a questo punto, sembra che il titolo vada a far felice una delle sponde del Naviglio milanese. Rossoneri in testa a protezione dei preziosi 2 punti di vantaggio, grazie all’improvvida performance di un portiere della sponda nerazzurra (Radu) che mai avrebbe immaginato di diventare protagonista al contrario in una sfida decisiva. Ma non si disperi oltre il giusto, è in buona compagnia grazie ad altri ben più famosi “numeri 1” (Buffon, Meret, Donnarumma) che in una stagione decisamente pazza come questa hanno determinato risultati negativi, talvolta clamorosi, per la propria squadra. In virtù di questo anomalo andazzo del campionato, le ultime 4 partite assumono la suspence di un film d’azione, con colpi di scena a ripetizione ed equilibri che saltano e si ristabiliscono in un finale più che mai incerto. Vediamo cosa hanno raccontato i 4 anticipi del sabato di questa quart’ultima giornata:

si parte con Cagliari-Verona, concluso sul punteggio di 1-2. Reti di Barak e Caprari per gli scaligeri nel primo tempo, poi Joao Pedro riapre l’incontro con una gran punizione , ma invano. Rumoreggiano i tifosi sardi al termine dell’incontro, il Cagliari resta al quartultimo posto, in attesa che giochino Genoa e Salernitana . Il Verona invece gongola per i 50 punti superati per la terza volta nella sua storia in A. Tuttavia va detto che il Cagliari si procura due occasioni nitide per trovare l’eventuale pareggio, ma finiscono entrambe sulla traversa: prima Altare su corner, poi un missile di Keita, tutti e due con tanto di deviazione impercettibile di Montipò. I veneti hanno punito le distrazioni difensive dei padroni di casa, prima con Barak servito dal grande ex di turno Simeone, poi con una diagonale micidiale di Caprari. La punizione gioiello di Joao Pedro non basta a preoccupare la difesa gialloblu, particolarmente attenta.

Poi è la volta del Napoli, che si riscatta dopo la cocente delusione in chiave scudetto, con la inopinata sconfitta contro l’Empoli. Esce dalla crisi e agguanta pressoché definitivamente la zona Champions con una vittoria nettissima contro il Sassuolo, il punteggio parla da solo: 6-1, con gli azzurri scatenati nel primo tempo e a segno quattro volte nei primi 21 minuti (gol di KoulibalyOsimhenLozano e Mertens). La partita finisce presto, i ritmi si abbassano e ci si trascina verso la fine con la doppietta di Mertens, che sigla il 5-0 nel secondo tempo prima delle reti di Rhamani Maxime LopezSpalletti è ora a +12 da Mourinho: sulla carta è possibile un arrivo a pari punti, con scontri diretti pari (due pareggi) e una differenza reti nettamente a favore dei partenopei (+22).

A Genova, derby della Lanterna elettrico, ma alla fine rimane soltanto un lanternino la speranza residua del Genoa. In palio punti salvezza di fine campionato: l’intera posta se l’aggiudica la Sampdoria grazie a un gol di Sabiri in spaccata al 25′, ed a un rigore parato da Audero a Criscito al 96′. Genoa a un passo dalla retrocessione. I blucerchiati salgono a un porto decisamente più sicuro a quota 33 punti.

Spezia-Lazio 3-4, una sagra del gol che alla fine termina in favore degli uomini di Sarri. Con questa vittoria i biancocelesti curano le scottature subite con la sconfitta al fotofinish contro il Milan, con le annesse polemiche verso Acerbi e la società. Scavalcata momentaneamente la Roma in zona Europa League. Il primo tempo del Picco è una raccapricciante rassegna di svarioni difensivi: dopo 10’ un cortocircuito comunicativo tra Strakosha e Basic permette ad Amian di insaccare il vantaggio bianconero. Ferita e frastornata, la Lazio si aggrappa al solito Milinkovic-Savic: al 34’ il serbo si procura un rigore facendo sbattere il pallone sul braccio di Nikolaou, permettendo a Immobile di concretizzare dal dischetto. Il nuovo equilibrio non dura però nemmeno un minuto: al 35’ Patric combina la terza frittata di giornata scivolando col pallone tra i piedi; Agudelo può così sfruttare un’autostrada verso la porta e beffare Strakosha con un pallonetto. La compagine biancoceleste si conferma confusionaria anche nel secondo tempo: al 54’ un’autorete di Provedel regala il nuovo pareggio agli uomini di Sarri, che però si fanno infilare ancora dopo soli 60’’ con l’incornata di Hristov. Sul finale però, emerge il cuore dei biancocelesti. Milinkovic-Savic spacca la porta al 69’, Zaccagni viene negato dal palo interno, ma la gioia finale capita proprio sui piedi dell’uomo più discusso: Francesco Acerbi. Il centrale pizzica in rete la conclusione di Luis Alberto e rilancia la Lazio al 90’.

La Juventus, nonostante i soliti limiti, batte 2-1  il Venezia e avvicina l’aritmetica qualificazione alla prossima in Champions L. Ci pensa Bonucci, due calci piazzati per firmare la sua doppietta personale.  L’avvio bianconero è feroce: gioca con intensità i primi 20′, trovando subito una traversa con Pellegrini e la rete al 7′ di Bonucci, abile a sfruttare un’ottima sponda aerea di De Ligt. Il Venezia non demorde, mostra grande attitudine e spirito, sfiorando con Henry il pareggio poco prima della mezz’ora. La ripresa ricalca il finale della prima frazione: Soncin con i cambi restituisce forza e fiato ai lagunari, che sorprendono una Juve un po’ addormentata al 71′ con una splendida rete di Aramu, al ritorno al gol dopo 14 giornate. E però, è ancora una palla inattiva a salvarei bianconeri: angolo dalla destra, Danilo riesce a spizzarla di testa e a favorire il tap-in col ginocchio sinistro ancora di capitan Bonucci, abile ad anticipare di nuovo Maenpaa. Un risultato importante per i bianconeri, nonostante i soliti problemi nella proposizione del gioco: da sottolineare la splendida prova di Miretti, all’esordio da titolare in A, che detta ritmi e geometrie con la personalità di un veterano. Per il Venezia, alla nona sconfitta consecutiva, la Serie B è sempre più vicina.

Gol di Leao

S.Siro vestito a festa e protagonista di ogni azione offensiva dei rossoneri, il Milan di Pioli batte nel finale (1-0) la Fiorentina di Italiano, sfruttando al massimo con Leao un rinvio avventato di Terracciano . Viola che hanno disputato un’ottima prima frazione, chiusa col 58% di possesso palla, schiacciando per lunghi tratti il Milan nella propria metà campo. I rossoneri sono cresciuti col passare dei minuti, scrollandosi di dosso la tensione iniziale, sfiorando un gol con Giroud e vedendosi annullare la rete dell’1-0 di Theo per una posizione di off-side.

Nella ripresa i rossoneri hanno assediato la Fiorentina, sfiorando subito il gol con Leao. Dopo l’ingresso in campo di Ibrahimovic, a mezz’ora dalla fine, gli uomini di Pioli hanno avuto un’altra grande chance con Rebic, rischiando tantissimo sul colpo di testa di Cabral salvato da Maignan. La svolta all’82’, quando Terraciano rinvia malamente regalando il pallone direttamente sui piedi di Leao, per il gol del definitivo 1-0, punendo sul primo palo il portiere ospite dopo aver disorientato Milenkovic con le sue finte.

Milan quindi che rimane +2 sull’Inter, vincente 2-1 sul campo dell’Udinese.

7 punti servono ancora ai rossoneri per evitare matematicamente l’eventuale rimonta dell’unica avversaria rimasta, la concittadina Inter.

Empoli-Torino 1-3, per effetto dei gol di Zurkwoski e Belotti (tre, due su calcio di rigore). Primo tempo, da segnalare soltanto una chance per Pellegri, spenta da Vicario, un paio di tiri dalla distanza di Pobega fuorimisura e un tiro senza nulla a pretendere di Verre. Fioccano i cartellini, uno anche per un nervoso Juric. Più emozioni nella ripresa, al 55’ Zurkowski sblocca il match con un sinistro improvviso dopo un passaggio di Verre, Empoli in vantaggio, ma cinque minuti dopo Empoli in dieci per un brutto fallo di Verre su LukicJuric rimescola le carte e trova il pareggio: mani di Stojanovic su un tiro di Ansaldi, capitan Belotti fa 1-1 su rigore. E non è finita: su un tiro di Ricci, altro mani in area di Stojanovic e altro rigore per il Torino, realizzato ancora da Belotti, che al 96′ fa tris, questa volta su assist di Brekalo. Finisce in gloria per il Toro, l’Empoli deve rimandare l’appuntamento con la salvezza.

I marcatori Perisic e Lautaro

A Udine ecco l‘Inter alla ricerca di riscatto, dopo la delusione di Bologna. Partita che si preannunciava delicata contro una squadra, l’Udinese,  reduce da un clamoroso successo esterno (4-0) sulla Fiorentina, sia per l’aspetto tecnico che per il morale dei nerazzurri inevitabilmente non ottimale per una classifica che li vede “solo” secondi. E sul campo invece la squadra risponde con buona determinazione, si presenta compatta e sembra non soffrire più di tanto l’assenza dello squalificato Calhanoglu e di Bastoni, ancora non disponibile causa guai muscolari non risolti. In campo Gagliardini e ancora DiMarco, che appare anche migliorato rispetto alla gara di Bologna. Ottime le sue battute su calcio piazzato e corner, da cui nascono diversi pericoli per la difesa friulana, oltre all’ennesimo assist per un altro gran gol di un Perisic. sempre più sorprendente nella sua splendida forma.  Partita indirizzata nel primo tempo, in cui la formazione di Inzaghi va avanti di due reti, appunto con Perisic al 12′ e Lautaro, che calcia il rigore sul palo ma insacca di testa sulla ribattuta. L’Udinese è in salute ed entra bene nella ripresa: l’Inter non chiude la partita (clamorosa occasione di Dzeko), Pussetto la riapre e i nerazzurri si spaventano. Nel finale soffre un po’ l’Inter sulla pressione dell’Udinese che cerca il pareggio, ma riesce a vincere una partita che allunga la corsa scudetto. Attenzione a Barella, che esce dal campo nel finale per un problema al ginocchio, ma dai primi accertamenti sembra meno grave di quanto era parso al momento. Restano 3 partite ancora per le speranze dei ragazzi di Inzaghi, e vincerle potrebbe non bastare. Ma sarebbe anche imperdonabile mancare l’occasione, se il Milan dovesse fallire una delle prossime gare.

La Roma si fa fermare in casa dal Bologna e lascia il via libera in Champions a Napoli e Juventus, da questa sera certe di concludere il campionato nei primi quattro posti. È uno 0-0 che conferma la buona forma dei felsinei, che dopo aver stoppato Milan e Juventus, e fatto un po’ fortunosamente la festa all’Inter, escono imbattuti anche dall’Olimpico. Mourinho opera un ampio turnover pensando al ritorno di giovedì col Leicester (dentro Carles PerezMaitland-Niles, Afena-Gyan), ma il migliore è Skorupski, il portiere avversario. Anche se nel finale è Rui Patricio a ergersi a protagonista con un gran riflesso su De Silvestri. Nel conto anche qualche decisione dubbia del signor Fabbri, tra cui un più che dubbio intervento in area di Kumbulla su Orsolini. Ringraziano Napoli e Juve, dunque. Ma ringrazia anche la Lazio, agganciata ma non superata dagli uomini di Mourinho, che hanno comunque gli scontri diretti a favore. E ora, testa al Leicester: giovedì c’è in palio la finale di Conference League.

E’ tutto o quasi, per questa giornata, che si concluderà nella serata di lunedì con l’ultimo incontro in calendario, Atalanta-Salernitana alle 20,45.

Il prossimo turno prevede due anticipi venerdì 6 Maggio: Inter-Empoli alle 18,45 e Genoa-Juventus alle 21.

Buona settimana a tutti i lettori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.