Sono almeno cinque gli oligarchi sottoposti a sanzioni che controllano società in Italia
Nel nostro Paese, i titolari effettivi russi sono almeno 2.025 distribuiti in 1.300 aziende. La maggiore concentrazione è nella provincia di Milano, seguita da quelle di Roma, Brescia, Firenze e Rimini
Alcuni degli oligarchi più facoltosi non solo sono attratti dall’Italia per le sue tradizioni e per le sue bellezze ma controllano importanti società.
Come messo in evidenza dal consorzio giornalistico di inchiesta IrpiMedia, ad esempio, sono almeno 19 le aziende in Italia riconducibili all’oligarca AlexeyMordashov, distribuite in dieci province italiane.
Mordashov è uno dei principali imprenditori siderurgici del mondo, recentemente oggetto di sanzioni da parte dell’Ue e degli Usa per i suoi rapporti intimi con il Cremlino.
Ma non è tutto. Sempre secondo IrpiMedia sono almeno cinque gli oligarchi russi, sottoposti a sanzioni, che detengono quote azionarie rilevanti (superiori al 5%) in società italiane.
Tra i più noti occorre menzionare Gennady Timchenko, uno dei principali alleati di Putin, con un patrimonio stimato di 10 miliardi di dollari, e Oleg Deripaska ex presidente di una delle maggiori società al mondo operanti nel settore dell’alluminio e tra gli oligarchi più ricchi della Russia. Prima delle sanzioni la sua ricchezza era stimata per 28 miliardi di dollari.
Sempre in Italia, esiste poi una galassia di società riconducibili anche indirettamente agli oligarchi russi e gestite da familiari di questi ultimi o prestanome, anche utilizzando quei regimi Ue (al momento sospesi) attraverso cui è possibile ottenere, dietro investimenti economici, cittadinanza o residenza in uno Stato membro (golden visa).
Ebbene, se Cipro è senza dubbio il principale porto di approdo degli oligarchi in Europa (nell’isola del Mediterraneo, risiede il 17% dell’azionariato russo in Europa, con un valore contabile stimato in 106,5 miliardi di dollari), anche l’Italia vanta rapporti intimi e consolidati con gli oligarchi.
In linea generale, nel nostro Paese, i titolari effettivi russi sono almeno 2.025 distribuiti in 1.300 aziende. La maggiore concentrazione è nella provincia di Milano, seguita da quelle di Roma, Brescia, Firenze e Rimini, per un valore complessivo contabile pari a circa 2,5 miliardi di dollari.
Tuttavia, non è sempre facile risalire ai titolari effettivi di queste società. Secondo TransCrime, centro di ricerca che esamina strutture societarie complesse e i correlati fattori di rischio, le società controllate dagli oligarchi appaiono molto intricate: il controllo di una società si avvale di una catena di partecipazioni articolata, costituita in media da sei aziende. Aziende a loro volta opache e gestite da trust o fiduciarie.
Si pensi, ad esempio, che il succitato Mordashov controlla 4 società a Livorno, 3 a Napoli, e ancora a Milano, Lecce, Verona, Brescia, Palermo, Firenze. L’oligarca Deripaska, invece, controlla 8 società localizzate in Emilia Romagna, 1 in provincia di Bolzano, 1 in provincia di Roma, 1 in Sardegna. Timchenko ne controlla una a Milano. Sono poi numerose le società controllate da coniugi e familiari dei magnati e oligarchi russi.
In conclusione, le sanzioni che anche l’Italia ha adottato nei confronti dell’élite vicina al Cremlino non hanno pregiudicato gli immensi patrimoni degli oligarchi i quali, anche indirettamente, continano ad avere profondi legami e interessi con il Paese.
(fonte We WEALTH)
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