Mi offro come opinionista TV per far notare a Letta e compagni che i cittadini non sono cretini

Società

Mi offro come opinionista in TV, così, tanto per arrotondare la pensione. Perché non serve la voce di una cittadina, di media intelligenza e cultura, che rappresenti il cosiddetto uomo qualunque che scorre ogni giorno la rassegna stampa e assiste ai programmi TV? L’idea che esprimere un’idea sia remunerato, fa inorridire, ma pare sia così e io non ho alcun libro a cui dare pubblicità.

E non sto a sottilizzare sugli argomenti, posso anche discutere sul post d’amore di Fedez alla Ferragni, ma a chi interessa, sarebbe curioso sapere, considerata l’enfasi dei giornali. Ma il tema del giorno è la guerra e tutto ciò che le gira intorno compresa l’opportunità di gestire la comunicazione.

Ma, in ogni modo, questo gran parlare, sottende la “stupidità” degli ascoltatori ed è una dietrologia che fa rabbia. Naturalmente è il presupposto di Letta e di tutte le anime belle di sinistra che, dopo l’intervista interessantissima a Lavlov, si sono stracciate le vesti: No, dicono, non andava fatta. Si chiedono: Quale messaggio? Dove il contraddittorio? Ovviamente presupponendo che gli italiani siano una moltitudine di cretini e non abbiano capito quali falsità e opinioni distorte abbia pronunciato il ministro degli esteri. Sul messaggio mancato c’è tutta l’ipocrisia del “pensiero unico” di sinistra che proclama la libertà di espressione, ma deve essere “conforme” cioè in qualche modo educativa. Chapeau a Giuseppe Brindisi: quanti giornalisti vorrebbero aver fatto quello scoop? Io e come me tanti cittadini, ho avuto una visione del regime sovietico che fa orrore, che ricorda il totalitarisno di Stalin, che evidenzia come ancora oggi i “popoli” vengono indottrinati.

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