Qualcuno sui social ha scritto che un suo concerto andrebbe prescritto da ogni medico che tiene allo spirito del suo paziente. Di sicuro agli oltre 11mila che erano al Mediolanum Forum di Assago ad ascoltarlo ha dimostrato “che in mezzo a questo dolore, e tutto questo rumore, a volte basta una canzone a ricordarti chi sei”. Brunori Sas a Milano è riuscito a non deludere l’attesa, durata oltre due anni, e a regalare due ore dense di musica caleidoscopica, in grado ancora di fare indignare, commuovere, riflettere e ripartire. Consapevoli che “dividere le cose è un gioco della mente, che il mondo si divide inutilmente”.
“Dopo due anni di stop e coi venti di guerra che tirano – ha detto – non è soltanto un piacere, ma quasi un dovere quello di tornare a suonare, di far star bene le persone, farle cantare, ridere, commuovere, emozionare. E soprattutto farle gioire dello stare insieme, stretti stretti, celebrando in musica ciò che ci tiene uniti a dispetto di ciò che ci divide”.
La scenografia scarna, quasi inesistente, ha lasciato il ruolo da protagonista all’energia della musica e del suo cantautore (“nonostante l’età” ha scherzato sul palco), in una scaletta che è stata “una specie di ‘best of’, con particolare attenzione per Cip! ma con tanti momenti diversi, da quelli più movimentati (oserei dire rock) a quelli più folk” che hanno trascinato il pubblico in un viaggio di emozioni. A riscaldare, o a illuminare di più il Mediolanum forum (cambia il metro di valutazione, in questo caso sono le torce dei cellulari), sono state la canzone da falò Guardia 82 del primo disco di Brunori, Volume I, ironicamente presentato come l’album “che ha cambiato la storia della musica italiana”, l’amara Kurt Cobain, e Diego e Io cantata in duetto con Dimartino. E ancora la Verità da A casa tutto bene, che tutte le volte ci ricorda che “tutto questo rischio calcolato toglie il sapore pure al cioccolato” e “non serve a niente, mostrarti sorridente agli occhi della gente e che il dolore serve proprio come serve la felicità”.
“Volevo che questo fosse un live gioioso e leggero, con dei momenti giocosi, ma senza rinunciare al lavoro musicale, all’orchestrazione, e soprattutto a quello che dicono le canzoni”, ha sottolineato Brunori che con suo tour prodotto da Vivo Concerti si prepara a toccare Roma (8 maggio), Reggio Calabria (18 maggio), Napoli (21 maggio), Bari (22 maggio), Firenze (24 maggio), Jesolo (26 maggio), Casalecchio di Reno (Bo) (29 maggio) e Torino (4 giugno). “C’è una parte di me ancora incredula, e una immensamente felice, anche per i musicisti che erano con me sul palco” ha detto ringraziando la band di 11 elementi che miscela compagni di lunga data (Dario Della Rossa, Massimo Palermo, Mirko Onofrio, Stefano Amato e Lucia Sagretti) e nuovi iconici arrivi (Alessandro ‘Asso’ Stefana e la sezione brass diretta da Mauro ‘Otto’ Ottolini) .
In questa grande festa all’insegna della leggerezza, come Calvino insegna, Brunori si è congedato dal pubblico milanese al piano con un “Arrivederci tristezza” e un invito a godere della “tenerezza, perché non durerà”. Non prima di aver ringraziato il pubblico e tre donne: la mamma, la compagna Simona Marrazzo e la figlia Fiammetta, finendo col parlare d’amore “Perché alla fine, dai, di che altro vuoi parlare?”.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845