Il 4 aprile, sul Corriere, Senesi celebrava entusiasta le 38 Piazze tattiche realizzate a Milano “La prima volta fu nel 2014, ma il vero boom è successivo di tre anni. Un diluvio di colori sull’asfalto, di panchine, di piante in vaso, di tavoli da pic-nic e da pingpong. «Interventi rapidi a costi contenuti per ridisegnare lo spazio pubblico con la partecipazione dei cittadini sia in fase di realizzazione che in quella di manutenzione»: è la filosofia dell’urbanistica tattica, nata a New York e massicciamente importata (anche) a Milano. Così sono nate 38 piazze colorate in cinque anni.”
La necessità di ridisegnare a pois piazze che trasudano Storia e memoria collettiva di riferimento, fa a pugni con l’identità della città, gli alberelli in vaso, oggi in maggioranza degni di una sepoltura, immiseriscono anziché valorizzare il senso del decoro urbano e i vari disegni oggi sbiaditi, non gridano sicuramente allegria. Ma l’intenzione che potessero rappresentare centri di socializzazione per i milanesi, è fallita.
Oggi sede di bivacchi , ubriachi, spacciatori, rumori fino a tarda notte, degrado a non finire. «Queste isole pedonali caratterizzate da asfalto a righe e pois colorati, con tavoli da pingpong e panchine non portano valore aggiunto ai quartieri, anzi oltre a ridurre posti auto, a non arricchire la zona di nuovo verde perché si tratta di aree che rimangono asfaltate con qualche vasone di piccoli alberi qua e là, attirano persone che recano disturbo alla quiete pubblica soprattutto di notte» osserva Francesco Rocca di Fratelli d’ Italia a Il Giornale. Cita anche il caso di viale Molise, l’isola davanti alla scuola elementare che «ogni domenica viene utilizzata dai venditori abusivi di merce rubata che trovano lì un posto sicuro dove esporre alla luce del sole». Altra situazione delicata, continua Rocca, «è l’isola pedonale di via Pacini in zona Piola, una pseudo rambla con asfalto dal colore sbiadito che attira sbandati e frequentatori di minimarket. Questo tipo di interventi hanno danneggiato i quartieri e la qualità di vita dei residenti. Non sono valore aggiunto quindi, ma un impoverimento per i quartieri». Anche a NoLO «l’isola tattica ha tolto il sonno e i posti auto ai residenti».
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano