Al Museo della Scienza oggi un docufilm di Penone in memoria vittime Covid

Milano

 Il Museo nazionale Scienza e tecnologia di Milano presenta il documentario “Giuseppe Penone. Organica Rinascita”, realizzato da 3D Produzioni con il contributo della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti. Il documentario ricostruisce la genesi del progetto per l’installazione Indistinti confini realizzata nel Bosco della Memoria di Bergamo, in ricordo delle vittime del Covid-19, attraverso l’opera e la poetica di uno dei più importanti esponenti dell’Arte Povera italiana.

La presentazione del documentario “Giuseppe Penone. Organica Rinascita” si inscrive nel percorso intrapreso dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia sul fronte dell’arte contemporanea, nell’idea unitaria di cultura che lo distingue sin dalla fondazione nel 1953, con la dedica a Leonardo da Vinci come simbolo di questa visione. Oggi, in un clima in cui l’interdisciplinarietà viene considerata un fattore sostanziale in tutti gli ambiti della conoscenza, è fondamentale per un museo scientifico relazionarsi con il mondo delle arti. È proprio questa la visione che fin dall’inizio ha ispirato Guido Ucelli, ingegnere umanista fondatore del Museo, nella realizzazione di un luogo che accoglie nelle sue collezioni artisti del Novecento quali i fratelli Pomodoro o Fausto Melotti; un percorso che passa non solo dall’esposizione delle opere ma anche dal mondo della produzione cinematografica in cui si inserisce il documentario Giuseppe Penone. Organica rinascita. Il Museo è oggi testimone dello scorrere del tempo così come l’opera di Penone è tributo e memoria dello smarrimento vissuto negli ultimi anni.

Giuseppe Penone. Organica rinascita, a cura della regista Valeria Parisi e di Gianluca Rapaccini, racconta il percorso che ha portato alla realizzazione della scultura site specific Indistinti confini (Bosco della Memoria, Bergamo, 2022), attraverso la voce dell’artista Giuseppe Penone e di tutti gli attori che hanno contribuito al progetto. Allestita all’interno del Bosco della Memoria, inaugurato nel marzo 2021 nel Parco della Trucca in occasione della seconda Giornata Nazionale in memoria delle vittime di Covid-19, Indistinti confini è un’installazione permanente donata al Comune di Bergamo grazie al mecenatismo contemporaneo della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti. L’opera, creata per essere esposta a Versailles nel 2013 e oggi e posizionata, simbolicamente, di fronte all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, si compone di una scultura in marmo bianco di Carrara di grandi dimensioni – alta quasi 3 metri e dal peso di 25 tonnellate – al centro di una sorta di anfiteatro naturale composto da 80 betulle dell’Himalaya che richiamano la profonda connessione con la natura. Pensata come luogo di riflessione e di memoria, si inserisce nella poetica dell’artista che abbatte i confini tra il mondo umano, quello minerale e quello vegetale.

L’evento in programma giovedì 12 maggio alle 18 è aperto al pubblico con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, prenotando direttamente dal sito web del Museo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.