Per prevenire corruzione e infiltrazioni mafiose nelle opere legate al Pnrr occorre “fare rete su tutto” con enti locali, cittadini e magistratura, altrimenti “qualsiasi battaglia è perdente di fronte a forze così pervasive”. Lo ha detto il prefetto di Milano, Renato Saccone, durante l’assemblea di Avviso Pubblico. Il problema, ha osservato, è coniugare i controlli con l’efficienza dell’attività e bisogna evitare di “entrare nel circolo vizioso di aumentare i controlli per poi concedere deroghe”. Per il Pnrr, ha concluso Saccone, “vale ancora di più il tema della rete” perché “l’efficacia rafforza la battaglia per la legalità”. “Mai come ora bisogna scegliere da che parte stare, prendere le distanze, anche nei Comuni medio piccoli dove si sa tutto di tutti”. Lo ha detto il procuratore aggiunto e Coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Alessandra Dolci, durante il suo intervento all’assemblea nazionale di Avviso Pubblico. “Non è possibile che chi ha condanne per 416 bis sia considerato non solo un cittadino come gli altri, ma uno che ha un quid in più” e interlocutore degli aspiranti pubblici amministratori, ha aggiunto osservando che “la via repressiva” contro le infiltrazioni mafiose nel Milanese si è dimostrata “totalmente inefficace”. Per questo ha auspicato un rafforzamento prevenzione e si è rallegrata per l’aumento del 30% delle interdittive nel periodo 2019/2021.
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