…e così la Domenica arrivavano i giocolai, che bello che emozione, proprio li in Corvetto sui binari del tram. E il ghisa sulla sua pedana che faceva attraversare, che gli bastava uno sguardo per bloccare le poche auto. E i tram si accodavano davanti al Roxy e poi, una volta liberati dal fischio, giravano tutti assieme come un grande treno. E i bambini correvano e i grandi più di loro e ti alzavano sulle spalle. E quel vocio che si diffondeva come un’onda , attenti ai borsaioli. Dopo la messa delle nove si tornava a casa per togliere il vestito-non dico buono- ma almeno decente. E le scarpine di vernice che mia sorella non voleva mai togliere ma il grido di Marta la toscana era arrivato: correte correte arrivano i giocolai. E la piazza gremiva ed i giocolieri lanciavano in alto le loro mazze volteggianti a volte le prendevano a volta facevano finta di averle fatte cadere apposta, il mangiafuoco poi mangiava le spade mentre il giocoliere poi vendeva le caramelle. E la banda dei Martinit che suonava UNA MARCIA IN FA UNA MARCIA IN FA MAGGIOR. Poi quel carrettino con le olive di tutti i tipi le acciughe di Spagna con la signorina stampata sul tollone , il bidone del tonno e le vaschette dei sottaceti. Beh ragazzo non sorridere una volta eravamo felici così.
Sandro Biolcati (sito Quartiere Grigioni)
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