Rosso come il sangue versato, nero come le tenebre, bianco come l’innocenza, questi gli unici colori che Sergio Brambillasca ha utilizzato per rappresentare la violenza subita nelle quattordici opere, come 14 sono le stazioni della via Crucis, che compongono la mostra itinerante, inaugurata al Palazzo Pirelli, “Sui passi della violenza” organizzata da UNAVI Unione Nazionale Vittime. Prima del taglio del nastro ha avuto luogo, presso la Sala Gonfalone della sede del Consiglio Regionale della Lombardia, un convegno che ha coinvolto media, istituzioni e cittadinanza.
“L’arte non si ferma – ha detto Paola Radaelli, presidente UNAVI – anzi deve essere un aiuto fondamentale ad apprendere lo stato del sentimento delle vittime e dei loro famigliari, cosi da creare un percorso utile e stimolante per comprendere che, partendo dall’educazione culturale si può vivere in un mondo migliore. Il nostro obiettivo è di coinvolgere, sensibilizzare e scuotere le coscienze per contrastare il fenomeno della violenza su tutti i livelli, perché ciò che è accaduto a ogni vittima, può accadere a ognuno di noi. UNAVI nasce dall’incontro tra dolore e generosità: il dolore di chi direttamente o indirettamente sia vittima e la generosità di chi non vuole voltare la faccia. Noi dobbiamo ringraziare l’artista Sergio Brambillasca che ha abbracciato la nostra causa”.
Questa mostra è un percorso formativo, un modo nuovo in cui la cultura, l’arte figurativa, proprio in una società fatta di immagini e parole, tocca l’anima nel profondo attraverso segni, colori e suoni: i lavori esposti spaziano dal femminicidio, allo stalking, dal cyberbullismo, alle rapine violente in casa fino a comprendere le vittime del crollo del Ponte Morandi. In ciascuna delle opere un nome, una persona, dei versi in cui si narra una storia realmente accaduta e che «potrebbe accadere a chiunque».
Al tavolo dei relatori è intervenuto l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato:-“Occorre una seria revisione delle leggi che guardi principalmente alla tutela della vittima e non di chi commette reati. Riconosco all’Unavi di aver fornito importanti indicazioni per l’approvazione del ‘Codice Rosso’, per l’innalzamento dell’indennizzo ai famigliari delle vittime di reato e di essersi impegnata molto sulla legittima difesa. Proprio su quest’ultimo argomento – ha aggiunto l’assessore – ribadisco come la Lombardia sia la prima Regione in Italia ad aver previsto un supporto alle spese legali di chi deve difendersi dall’accusa di eccesso di legittima difesa e, successivamente, viene assolto”.
Tra i presenti Aldo Claris Appiani (il figlio Lorenzo fu ucciso in tribunale a Milano), Mario Cattaneo (oste di Lodi, si difese uccidendo i rapinatori), Giovanni Petrali (tabaccaio di piazzale Baracca che per difendersi da una rapina uccise il rapinatore), Maria Catrambone (mamma di Michele, suicidatosi per atti violenti di bullismo) Rosita Solano (genitori uccisi a Palagonia (CT) da un ospite del CARA di Mineo), Monica Marchioni (il figlio ha tentato di uccidere entrambi genitori riuscendo solo con il padre), Stefania Ripoldi (figlia di Antonietta Migliorati uccisa durante rapina in casa), Michele Matti Altadonna (fratello di Luigi, morto nel crollo del Ponte Morandi), Giuseppe Morganti (la compagna lo ha sfigurato lanciandogli acido in faccia), Diego Raggi (fratello di Davide ucciso a Terni con una bottiglia rotta).
Molti gli aspetti trattati dai relatori moderati dal vicedirettore de Il Giornale Francesco Maria Del Vigo: il direttore de Il Giorno Sandro Neri ha parlato dell’escalation di violenza che ha visto protagonista la città di Milano con il post pandemia, l’avvocato Alessandro Continiello, vicepresidente di UNAVI, ha sottolineato l’importanza di un Garante Nazionale e come le vittime vivono il disinteresse da parte delle Istituzioni come una profonda ingiustizia e così si sentono vittime due volte. Lo psicologo Velio Degola ha spiegato come sia necessaria l’introduzione della sindrome depressiva post-traumatica nel prontuario delle malattie onde ottenere le cure a carico del servizio sanitario nazionale; la giornalista Paola Carella, coordinatore nazionale UNAVI, ha spiegato come i media abbiano un ruolo spesso negativo per l’eccesso di spettacolarizzazione dei crimini commessi causando un ulteriore danno alla dignità delle vittime.
L’esposizione, costituita di opere a tecnica mista (grafica, disegno, fotografia e stampa, in sovrapposizione) sarà visitabile dal pomeriggio fino al 20 maggio 2022 (ore 9.30-13-30 con ultimo ingresso alle 12.30 e 14.30-17.30 con ultimo ingresso alle 16.30) Venerdì 20 maggio dalle ore 9.30 alle 13.30.
Giornalista, autrice e conduttrice tv ha prodotto per quasi un decennio un noto programma televisivo sull’arte e la cultura in Sicilia, Profile Magazine tv.
Scrive per diverse testate ed è stata Direttore Responsabile di CulturaIdentità.
Oggi è Coordinatore Nazionale e responsabile della comunicazione dell’Unione Nazionale Vittime(UNAVI).