C’era una volta un uomo, che suonò un campanello, ad Amburgo. La donna che andò ad aprire si trovò davanti un sorriso, e un grazie. L’uomo le disse soltanto “volevo ringraziarla, sono Luis Sepulveda”. Negli anni precedenti, la donna aveva partecipato alle raccolte firme degli attivisti di Amnesty per far uscire dal carcere lo scrittore cileno, segregato dalla dittatura. Chissà quante volte avrà pensato di essere solo l’ennesima firma fra innumerevoli altre. E invece no: ognuno nel proprio piccolo salva il mondo, ognuno con il proprio impegno salva l’umanità intera.
Vi racconto questo perché ieri sera è stata per me una serata densa e bellissima, che mi ha visto compiere uno sforzo totalmente ripagato: nella prima parte della serata ho accettato l’invito di Rigenera Laboratorio Urbano e Fondazione Guglielmo Minervini e sono venuto nel loro tendone da circo nell’entroterra di Bari, a Palo del Colle. Ho visto con i miei occhi il lavoro straordinario dei volontari, dei ragazzi di Fridays For Future Italia, dei bambini, dei migranti. Il tendone era pieno, l’atmosfera potente e necessaria, come sempre accade quando c’è qualcosa che va oltre il semplice intrattenimento. Sempre ieri sera, ma più tardi, ero invece in tv su Raitre, ospite dell’amico Gianrico Carofiglio nella sua trasmissione ”Dilemmi”, dove mi si chiedeva di sostenere le ragioni per cui la cultura dovrebbe essere anche impegnata, non avulsa dalla realtà. Ed ecco, la ragione più forte sta esattamente in quel tendone da circo pugliese sotto il quale la gente, davanti a un palco, ritrova se stessa e affronta i propri mostri, le paure, le ombre. La cultura è sempre una forma di miglioramento, per se stessi e per l’universo. In lei cerchiamo un faro, un aiuto, una rotta. La bellezza salva il mondo, è vero.
Post Stefano Massini
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