Un foglio bianco: è questa forse l’immagine più potente e drammatica andata in onda sui talk italiani negli ultimi tre mesi sulla guerra in Ucraina. A Dritto e rovescio, su Rete 4, Paolo Del Debbio ospita in studio una signora russa. La sua testimonianza, tanto secca quanta commossa, è un pugno allo stomaco perché arriva pochi secondi dopo le parole di una sua connazionale, la giornalista Olga Belova di Zvezda Tv. Putiniana di ferro, la signora ride letteralmente in faccia a chi, come Antonio Caprarica, accusa il Cremlino di far sparire nei gulag gli oppositori politici e i giornalisti anti-regime: «Io sono felice di vivere in Russia, è il mio paese e mi piace».
Un microfono a quel punto passa a una donna tra il pubblico di Del Debbio. Alza tremante un pezzo di carta bianco, come quello esibito quasi clandestinamente in Russia da chi si oppone alla guerra di Putin. «I miei connazionali o le mie amiche, se fanno la stessa cosa in piazza a Mosca o a San Pietroburgo, la prima volta rischiano una modestissima multa da 400 euro. La seconda volta, se si azzardano a rifarlo, rischiano anche le sanzioni penali», ricorda. «Le persone che non la pensano come la signora Olga, che forse non hanno la sua stessa istruzione ma hanno un minimo di coscienza, un minimo di cuore, provano a esprimersi e a parlare nonostante tutti i pericoli, perché la macchina della punizione funziona davvero. Però non siamo soli, siamo veramente tanti a non pensarla come la signora Olga».
Per la cronaca la signora russa ha accettato l’invito in studio a suo rischio e pericolo, dopo aver riflettuto a lungo perché c’è il concreto timore che esponendosi in questa maniera, se vista dalle autorità a Mosca, possa venire colpita con il divieto di rimettere piede in patria. «Ho parlato con i miei figli, che amano la nonna rimasta in Russia, ma mi hanno detto: mamma, fallo». (Libero)
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