Eppur si muove. Il Sindacato Inquilini lancia una dura accusa sul quadrilatero di San Siro. La lancia ovviamente alla Regione, perché è decisamente più semplice che difendere gli inquilini MM, ma qui, pur non avendo fatto il militare a Cuneo, siamo gente di mondo e non ci meravigliamo. Vogliamo, però, integrare la questione, per riportarla nei giusti binari. Ci aiuta l’ex consigliere del Municipio 7 Franco Vassallo, che ha molto lottato per i cittadini del quartiere.
“San Siro è la cronaca di una tragedia annunciata, una via Sarpi che, potendo scegliere l’integrazione, ha optato per qualcos’altro. Certo, possiamo attaccare Aler, che di certo non è immune da colpe, ma farlo è il modo migliore per non risolvere nulla. Prima di tutto, partiamo dagli appartamenti sfitti. Sappiamo perfettamente che ristrutturare e riempire gli appartamenti è un problema enorme.
Ad oggi, ad esempio, le assegnazioni definitive sulla graduatoria 2021 non sono ancora partite. E non certo per disinteresse: c’è bisogno di integrarle per evitare ricorsi. Ora, le ristrutturazioni non possono seguire questi tempi. Cosa succede, quindi: appartamenti ristrutturati vuoti che vengono, spesso, occupati abusivamente. E una volta occupati quante volte la Prefettura accorda gli sfratti? È un punto da non sottovalutare, perché MM ha gli alloggi del Comune da usare come ponte. Aler, ovviamente, fa molta più fatica.
Si perpetua quindi una catena infrangibile: ristrutturazione, occupazione, salto della fila. Catena rinforzata ovviamente dai centri sociali che in questo retroterra sguazzano. Ecco, da dove partire per rompere il ciclo? Dalla cosa più banale: la sicurezza. Ci vuole un patto antioccupazione fatto da sindacati, forze dell’ordine e Comune che si occupi di risolvere sempre entro 48 ore l’occupazione. Intervenendo, sgombrando e ripristinando. Solo che il Comune non ha interesse e il sindacato ha altri bersagli. A soffrire così sono, due volte, gli onesti: in primis sono bersaglio anche loro degli aspiranti abusivi e poi vedono andare nel degrado più profondo il quartiere.
Come ha insegnato mirabilmente Rudolph Giuliani negli anni della riqualificazione di New York, se lasci nel degrado qualcosa, la zona attorno si degraderà a sua volta, richiamerà criminali e renderà l’intero quartiere pericoloso. Ma se riqualifichi, metti in galera chi in galera deve stare, rimandi a casa propria chi non ha titolo per stare qua e ristrutturi palazzi e contesti urbani, salvi il quartiere. E l’onore di Milano, di cui, ahimè, ormai non si cura più nessuno”.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,