Dal 3 giugno l’area verde privata di circa 10.000 metri quadrati situata tra via Orti e via Lamarmora, nel cuore di Porta Romana, sarà aperta al pubblico durante il giorno. Si tratta del giardino di un’ex convento, ispirato al concetto dell’hortus conclusus medioevale, che dopo 30 anni di abbandono è stato recuperato nell’ambito di un vasto progetto immobiliare, battezzato Horti, di Bnp Paribas Real Estate Property Development Italy. Un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro che ha portato alla realizzazione, oltre al parco, di 74 unità immobiliari, due unità multifunzionali ad uso ufficio e una autorimessa di due piani interrati. Il progetto, firmato di Michele De Lucchi, include un intervento di restauro e risanamento conservativo di edifici storici al quale è stata aggiunta la costruzione di nuove architetture omogenee. È stata, in particolare, ristrutturata la grande Villa interna del XIX secolo, trasformando in chiave residenziale le linee originali ottocentesche; sono stati recuperati due edifici storici quali la Lavanderia e il Casello. Inoltre, sono stati realizzati un edificio di nuova costruzione su via Lamarmora e, su via Orti, sei villette urbane indipendenti.
“È un palazzo – ha detto De Lucchi – che dà molto il senso di serenità della Lombardia dei laghi, c’è l’eleganza dei posti belli, ed è la cosa che tenevamo di più a conservare ed esaltare. Siamo in un’area di Milano dove è ancora leggibile l’agro Romano con le strade squadrate. Su via Lamarmora c’è una roggia che ci ha costretti a stare lontani da strada e ciò ha dato profondità in più a questa strada. Sono stati tutti interventi che hanno avuto di base una regola sola: costruire spazi che non siano né dentro né fuori perché con la pandemia abbiamo capito l’importanza di sentirci più vicino alla natura”. “Via Orti è una via meravigliosa con una storia incredibile: qui sono passati i monaci, le suore che gestivano un ospizio per gli anziani e poi tanta immigrazione. È una via un po’ sottovalutata rispetto alle sue potenzialità e questo recupero le rende giustizia. Ovviamente si tratta di un intervento di livello medio-alto, c’è bisogno anche di altro, però un pezzo così in un quartiere come questo aiuta molto” ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione, proponendo alla proprietà di intitolare simbolicamente il giardino a Tina Anselmi. L’area fu acquistata e direttamente costruita originariamente dalla famiglia Dumolard con destinazione “casa di cura e ricovero per anziani indigenti e servizi collegati all’attività dell’ospizio stesso”. L’ospizio è stato gestito inizialmente dalle “Piccole Suore dei poveri vecchi” e successivamente dall’ente ecclesiastico “Provincia Italiana dell’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri”, che ne ha ereditato la proprietà. L’attività di ospizio per anziani è stata svolta dall’ente sino alla fine degli anni Ottanta e quindi dismessa. Nel 1996 la proprietà degli immobili è stata trasferita all’Università Cattolica e acquisita a fine 2017 da Bnp.
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