“È un tema più banale di quanto si suppone o lo si strumentalizza. Credo che per i milanesi all’idea che i musulmani preghino sul marciapiede sia assolutamente meglio uno spazio adeguato”. Così il sindaco Giuseppe Sala a margine della presentazione del centro di Architettura e Design ‘Dropcity’ ai Magazzini Raccordati ha commentato il bando per i luoghi di culto, con l’apertura delle buste, e la possibilità che lo spazio di via Esterle sia assegnato a un’associazione musulmana. “L’abbiamo fatto con garbo e misura, senza immaginare mega moschee. Le polemiche ci saranno, però noi andiamo avanti consapevoli del fatto che è giusto e sicuro”, ha concluso.
Sottinteso “Deve essere così, perché lo penso io”
Obietta Silvia Sardone – “Perché Sala non pensa a chiudere le decine di luoghi di culto abusivi presenti in città anziché ad aprirne di nuovi? Di fatto, secondo il sindaco è sacrosanto regolarizzare chi negli anni ha trasformato scantinati in moschee abusive con irregolarità edilizie conclamate. Legalità e sinistra si confermano due mondi distanti e di ciò ne pagano le conseguenze i milanesi. Così Silvia Sardone, (Lega). “Tra l’altro – prosegue Sardone – esiste una legge regionale molto chiara nei suoi contenuti e non è possibile che il Comune continui a considerarla carta straccia chiudendo entrambi gli occhi di fronte ai soprusi della comunità musulmana milanese. Non dimentichiamo che la nostra città è stata crocevia per diversi terroristi che guarda caso frequentavano moschee abusive, pertanto la sicurezza e la trasparenza non possono finire in fondo alla lista delle priorità di Palazzo Marino. Tirare in ballo la Costituzione e la libertà di culto è ridicolo se vengono sistematicamente calpestate tutte le leggi e le norme in vigore”.
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