Scala: al concerto dei grandi cori verdiani c’è anche il bis

Cultura e spettacolo

Non è usuale che alla Scala ai concerti di musica sinfonica si conceda il bis. Tutt’altro, ma è successo ieri in un concerto dedicato ai grandi cori verdiani che segna in qualche modo l’inizio di un ciclo.     Il concerto (che sarà ripetuto il 6 e l’8 giugno) infatti diventerà un album pubblicato dalla Decca il prossimo anno. E sarà al centro di una grande tournée europea a settembre del 2023, con una anteprima il prossimo 22 luglio al teatro romano di Orange per una ‘Notte italiana con la Scala di Milano’ .  D’altronde i cori di Verdi stanno alla lirica un po’ come le canzoni dei Beatles al pop, tutti li conoscono, almeno in parte.     E per il teatro milanese sono una tradizione radicata, anche dal punto di vista discografico. E’ del 1971 la registrazione per la Deutsche Grammophon diretta da Claudio Abbado con Rodolfo Gandolfi come direttore del coro e del 1997 quella diretta da Riccardo Muti con Roberto Gabbiani per Emi.   Ora tocca alla coppia Riccardo Chailly ed Alberto Melazzi come direttore del coro esplorare pagine che vanno dal Nabucco, scritto nel 1842, alla seconda versione del Simon Boccanegra del 1881, un excursus di quarant’anni fra pagine notissime e meno conosciute, brani potenti, cori ‘furiosi’ o dolenti.     L’inizio del concerto è stato con la sinfonia del Nabucco, per poi passare a ‘Gli arredi vestivi’ e all’irrinunciabile ‘Va’, pensiero’. Coro di sofferenza che ha lasciato il pubblico in sospensione prima degli applausi. Ma è stato solo il riscaldamento: Jerusalem, I lombardi alla prima crociata e Macbeth, con preludio, ‘Che faceste?… S’allontanarono’ e ‘Patria oppressa!’ sono seguiti. E dopo l’intervallo il concerto è ripreso con il preludio di Ernani e ‘Si ridesti il Leon di Castiglia’ e poi il preludio I del Trovatore e il famoso ‘Vedi! Le fosche notturne spoglie’, il finale del balletto dal francese Don Carlos, e ‘Spuntato ecco il dì d’esultanza’ dall’italiano Don Carlo, la sinfonia della Forza del destino, ‘Nella guerra è follia’ per terminare (quasi) con il preludio di Aida e ‘Gloria all’Egitto e ad Iside”. Quasi perché agli applausi Chailly ha risposto concedendo il bis con il coro d’acclamazione ‘Viva Simon’ dal Simon Boccanegra che ha chiamato ancora applausi.
    (ANSA).

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