Milano è molto adatta agli anziani. È quanto emerge dalla classifica pubblicata lunedì 6 giugno dal Sole 24 Ore.
L’elenco, spiegano dal quotidiano economico, è stato stilato tenendo conto di 36 indicatori, 12 per ogni sezione. Per la classifica che riguarda gli anziani, sono stati tenuti in considerazione parametri come presenza di medici specialisti, la dipendenza rispetto alla popolazione in età attiva e i farmaci anti-depressivi. Per ogni parametro è stato assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 100 a 0 e la classifica finale è stata stilata in base ai punteggi conseguiti.
Secondo il Sole Milano potrebbe essere definita una città per anziani, classificandosi al nono posto. Milano va bene sugli indici “Trasporto anziani e disabili” e “Speranza di vita a 65 anni” (settima e ottava posizione). Se la cava sull’indice dei medici specialistici (15esima in Italia) e sul consumo di farmaci per malattie croniche (11esima); mentre arranca sugli infermieri (100esima posizione), esposizione all’inquinamento acustico (90esima posizione) e biblioteche (87esima posizione).
Dire e sottolineare come premessa l’esistenza del volontariato diffuso presso le innumerevoli onlus che popolano e suppliscono le carenze mai sfiorate per una soluzione del Comune di Milano, è però doveroso.
E siccome il pane è prioritario per ogni individuo e così pure l’accesso ad un qualsiasi mezzo pubblico e, a volte necessariamente, ad una assistenza anche parziale da retribuire, il Comune, questo Comune, ha tagliato l’anno scorso del 28% le spese per gli anziani.
Alcuni Centri anziani hanno conosciuto un destino già ben presente nelle scuole: caldaia o ascensori rotti, tetti pericolanti e iniziative con il contagocce. Aspettative di vita? Un ballo in un salone riscaldato, una briscola quando si è autonomi, spesso il pacco del parroco perché i soldi non bastano.
Con le piste ciclabili spesso i marciapiedi sono ristretti, sconnessi, pericolosi. Ai disabili e anziani malfermi è precluso a volte la salita su un tram, i gradini di un negozio, le scale mobili guaste del metro. Questo il regno della mobilità.
Sono stata presidente di una Onlus per vent’anni e la prima richiesta riguardava come andare a fare esami clinici, qualcuno che portasse la spesa troppo pesante, chi potesse fare iniezioni gratuitamente.
Ma dove sono le assistenti sociali?
Allora per un problema urgente ho aspettato un mese.
Ma definiamo meglio che cosa intende Sala come qualità della vita: stop ai fondi per usufruire di quella settimana di sollievo al mare o in montagna per gli anziani, che era diventata tradizionale e stop ai nuovi ricoveri in struttura per anziani e disabili indigenti. Il congelamento di fondi ricade direttamente sulle spalle dei più fragili. E a cascata sull’intero sistema sanitario, fino al termine dell’esercizio provvisorio. Si tratta della quota che manca per chiudere il bilancio 2022
Mi risulta quindi incomprensibile il risultato del sondaggio.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano