Area ex PalaSharp: le religiose preoccupate per il rumore che deriverà dal nuovo palazzetto fanno ricorso

Milano

Ma a che punto è quel monitoraggio istituito dal Comune per verificare l’inquinamento acustico? I Verdi l’hanno voluto fortissimamente, ignorando le singole segnalazioni che, comunque, sarebbero un rimedio per chi deve subire. Detto questo, per il nuovo impianto che dovrebbe nascere nell’area dell’ex PalaSharp in vista delle Olimpiadi 2026, c’è il ricorso presentato lo scorso 5 aprile al Tribunale di Milano dall’Istituto Suore della Riparazione di via Carlo Salerio. Secondo le religiose, il progetto viola le distanze legali tra i due edifici e produce troppo inquinamento acustico. L’udienza si svolgerà il prossimo 4 ottobre e, nel frattempo, i lavori saranno in una fase di stallo. E Sala sfida le suore:  «Speriamo che questa ricorso non crei troppi ritardi e che si riesca a costruire in tempo i palazzetti olimpici. Da quello che ho visto, questi ricorsi non stanno avendo un grande successo. Speriamo che sia così anche stavolta». Così, il sindaco Beppe Sala, si è espresso a margine di un convegno, interpellato dai giornalisti sui possibili ritardi nella costruzione della Milano Hockey Arena, il nuovo impianto che dovrebbe nascere nell’area dell’exPalaSharp in vista delle Olimpiadi 2026. Pretestuoso il ricorso delle suore? Vedremo, ma a Sala un po’ di lungimiranza servirebbe.

 

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