“Aida”, Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli – dal 21 giugno al 3 luglio

Cultura e spettacolo

AIDA   riduzione per marionette del dramma lirico di Antonio Ghislanzoni a cura di Eugenio Monti Colla musica di Giuseppe Verdi scene di Franco Citterio, Pierluigi Bottazzi e Maurizio Dotti assistenti alla scenografia Daniela Capelloni e Cecilia Di Marco costumi su figurini di Eugenio Monti Colla realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani.  Il costume di Aida è di Lila De Nobili luci di Franco Citterio direzione tecnica di Tiziano Marcolegio

da martedì 21 giugno a domenica 3 luglio

martedì 21 giugno – ore 19:30

mercoledì 22 giugno  – ore 20:30

giovedì 23 giugno  – ore 19:30

venerdì 24 giugno  – ore 20:30

sabato 25 giugno – ore 19:30

domenica 26 giugno – ore 16:00

martedì 28 giugno – ore 19:30

mercoledì 29 giugno – ore 20:30

giovedì 30 giugno – ore 19:30

venerdì 1 luglio – ore 20:30

sabato 2 luglio – ore 19:30

domenica 3 luglio – ore 16:00

biglietti 25 euro platea, 22 euro balconata

Nel repertorio della Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli il melodramma è sempre spunto per creare il grande spettacolo. In particolar modo il melodramma verdiano che offre la garanzia di presentare dei personaggi che trovano un corrispettivo nelle tipologie tipiche del teatro delle marionette poiché trattasi di tipologie romantiche dove l’eroe, l’eroina e il cattivo, già con la loro presenza, sono spettacolo. Le marionette cesseranno di agire come interpreti del melodramma quando quest’ultimo si farà opera verista, cioè quando ambiente e protagonista non saranno suffragati dal mondo dei grandi eroismi, degli amori impossibili e non corrisposti e delle vendette.

Argomento di grande fascino è suggerito anche dall’ambiente orientale dove l’atmosfera esotica non segue il criterio storico e filologico per cui Iside, ad esempio, sta insieme a Vulcano e i sacerdoti con sacerdotesse che ricordano piuttosto le odalische. Aida” risente di una struttura teatrale simile a quella dell’”opéra-comique” in cui le danze sono un momento di spettacolo e non drammaturgico. A tutto questo si deve aggiungere l’ingenuità tipica del mondo marionettistico che assicura che la “celeste Aida” può essere davvero vestita d’azzurro, che gli Etiopi siano davvero “cattivi Etiopi” e che Amonasro sia “feroce” e Ramfis malvagio. Per non parlare della scena del trionfo nella quale l’impiego delle marionette è libero da imposizioni sindacali, da budget teatrali e può, tranquillamente, generare la mescolanza di schiere di personaggi di legno con animali di dimensioni eccezionali. Lo spettacolo viene presentato in un’edizione che, fedele alla tradizione marionettistica ottocentesca, prevede la presenza di parti cantate e di parti recitate. Inoltre, stravolgendo l’opera verdiana, a causa della pressante richiesta del pubblico che affollava il Teatro Gerolamo, il finale prevede il crollo del Tempio e la fuga di Radames e di Aida verso le sognate “foreste imbalsamate”.

I PERSONAGGI

Il Re, Amneris, sua figlia, Radames, capitano delle guardie, Ramfis, Gran Sacerdote, Amonasro, Re di Etiopia e padre di Aida, schiava di Amneris, Un Messaggero, I ministri del Re, I capitani del Popolo, I Sacerdoti, Le Sacerdotesse, Le Guardie, Le schiave di Amneris, I danzatori mori, I flabellieri, I portatori di torce, Gli armati, Gli arcieri, I portatori di idoli, Le danzatrici, I prigionieri Etiopi, Il popolo

L’AZIONE

ATTO I

Quadro I

Atrio nel Palazzo del Re a Menfis  La notizia che gli Etiopi si preparano alla guerra tiene gli animi in apprensione. Il Gran Sacerdote Ramfis si reca dal Faraone a comunicare il responso degli Dei. Radames, giovane ufficiale, sogna di riportare gloria e onore sul campo. Egli è innamorato di Aida, una principessa etiope schiava degli Egizi, che lo corrisponde. Amneris, figlia del Re, ama Radames e sospetta che la schiava sia la sua rivale. Il Re annuncia alla Corte che Radames è stato designato quale condottiero delle truppe egiziane e incita tutti alla vittoria. Aida, rimasta sola, piange sul suo amore per un nemico.

Quadro II

Il Tempio del Dio Ftha  I Sacerdoti consacrano Radames condottiero delle truppe egiziane. 

ATTO II

Quadro I

Gli appartamenti di Amneris

La Principessa furente di gelosia, con uno stratagemma, scopre il segreto amore di Aida per Radames e giura di vendicarsi.

Quadro II

Le Porte di Menfis

Il Re e la figlia alla presenza della corte, dei Sacerdoti e del popolo ricevono Radames vittorioso sugli Etiopi. Aida riconosce fra i prigionieri il padre Amonasro che si finge un semplice soldato. Il Re ordina che si apprestino le nozze fra Radames ed Amneris, quale premio della vittoria.

ATTO III

Quadro I

Le rive del Nilo

Amneris si reca con Ramfis al tempio mentre Aida va ad un convegno notturno con Radames. Qui viene raggiunta da Amonasro che la spinge a strappare a Radames il segreto militare per sconfiggere gli egiziani. Aida, suo malgrado, accetta di sacrificare il suo amore per la salvezza della patria. Sopraggiunge Radames che, deciso a fuggire con lei, rivela il nome del sentiero attraverso cui le truppe egiziane piomberanno sul nemico. Amonasro si presenta. Radames comprende il suo errore e si dispera per aver mancato al suo dovere. Amneris li scopre ed accusa di tradimento il giovane condottiero. Mentre Aida e il padre fuggono, Radames si consegna alle guardie.

ATTO IV

Quadro I

Il Vestibolo del Tempio di Ftha Amneris assiste, straziata dal dolore, al giudizio dei Sacerdoti che condannano Radames ad essere sepolto vivo sotto l’ara del Nume. La Principessa, al colmo della disperazione, maledice i Sacerdoti.

Quadro II

Il sepolcro nel Tempio di Fhta  Radames affronta il suo terribile destino.

Un gemito lo scuote: Aida, penetrata furtivamente nel sepolcro, è accanto a lui. Rianimato rivela alla donna amata il suo piano: con una torcia egli darà fuoco al salnitro che cola dalle pareti e che, mescolandosi allo zolfo e alla polvere di carbone del terriccio, esploderà facendo crollare la cripta. Il Tempio crolla mentre i due amanti fuggono risalendo il Nilo su un’imbarcazione.

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