Sanità, Moratti: con telemedicina pazienti seguiti a domicilio. Strutture di servizio nelle case ALER

Lombardia

 “Negli ambulatori sociosanitari siti nei condomini Aler si realizza concretamente una sinergia tra ospedale, territori e cure domiciliari”. Lo ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, che insieme agli assessori regionali Riccardo De Corato (Sicurezza, Polizia locale e Immigrazione) e Alessandro Mattinzoli (Casa e Housing sociale) ha visitato gli ambulatori operativi all’interno dei centri C.A.S.A. Aler nel quartiere Calvairate. Gli spazi Casa Aler coinvolgono diversi soggetti. Aler Milano è capofila insieme ad ASST Fatebenefratelli Sacco e due soggetti del terzo settore che si occupano di contrasto alla violenza domestica, Telefono Donna ed Ebano. Il progetto prevede la presenza dell’infermiere di comunità, il telemonitoraggio e la telemedicina, con una parte dedicata all’aspetto di assistenza psicologica e psichiatrica ed infine l’inserimento di ambulatori medici di medicina generale. “Un progetto molto importante partito in via sperimentale – ha detto la vicepresidente Moratti – che diventa permanente. Grazie alla telemedicina la struttura prende in carico i pazienti anche a domicilio. Una vera e propria rivoluzione nella sanità”.  “Nelle case popolari di via Calvairate – ha aggiunto l’assessore De Corato -una struttura di questa natura con questi servizi non si era mai vista. Sarà utilizzata non solo dai residenti, ma da tutto il quartiere. Mi piace citare un episodio che mi è stato raccontato dagli operatori sanitari: il centro è frequentato da tanti anziani, anche da una donna 96enne. Capite bene i disagi cui sarebbero andate incontro queste persone in caso di assenza di una struttura come questa”. “Questo – ha concluso l’assessore Mattinzoli – è il nuovo Piano Casa tra Regione Lombardia e Aler, dei presidi che facciano sentire al centro la persona. Non solo uno spazio dove abitare. I prossimi servizi saranno di natura formativa. Per disoccupati che avranno così la giusta formazione all’interno del quartiere”.

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