“Nel documento che abbiamo stilato manifestiamo la nostra preoccupazione per l’andamento del dibattito pubblico e per come è gestito attualmente, dato che sembra indirizzato verso scelte predefinite e sembra togliere ai cittadini la loro possibilità di influire sulla decisione. Il dibattito non tiene in considerazione la possibilità del mantenimento dello stadio”, ha spiegato Andrea Bonessa “il dibattito è partito dal punto di vista amministrativo sulla base di scelte che non sono state avallate dal Consiglio. Non è accettabile che si facciamo degli incontri con i fondi immobiliari prima della partenza del dibattito pubblico e si facciano a porte chiuse. La situazione ci fa temere fortemente che tutto sia stato deciso”.

“Non c’è un progetto su cui fare un dibattito pubblico e non è stata presa in considerazione l’eventualità di mantenere lo stadio com’è”. Lo ha detto ieri Bonessa, tra i promotori del referendum contro l’abbattimento di San Siro nel corso della conferenza stampa dei comitati civici e ambientalisti per lanciare un appello al Comune affinché sia avviato “un dibattito pubblico serio e trasparente” su San Siro. “E comunque non stiamo parlando di uno stadio ma di un intervento edilizio da 200 mila mq in una zona che ha bisogno di essere ristudiata nel suo complesso” dove “lo stadio è la ciliegina sulla torta e ha una funzione esclusivamente speculativa e finanziaria”, ha poi proseguito, evidenziando che “non c’è la sincerità di raccontare le cose come stanno e così partiamo veramente col piede sbagliato”. “Il dibattito pubblico non è una consultazione pubblica bensì un momento di confronto in cui tutti i cittadini, anche coloro che non hanno strumenti culturali o professionali per dire la loro, vengono messi a conoscenza degli aspetti da considerare. Così si arriva a un processo di condivisione”. Invece, ha lamentato “questa città ha subito trasformazioni in cui i cittadini sono sempre stati tenuti fuori, dovremmo tornare a far parlare i cittadini”. Da parte dei comitati sono state ribadite le critiche anche sulla nomina del coordinatore per il dibattito che, affermano “è stata fatta senza un bando di evidenza pubblica”. “Ci sono una serie di problemi di ordine amministrativo e giuridico – ha ribadito Andrea Bonessa – ma soprattutto c’è un problema politico di una giunta che fa della partecipazione una delle cifre della sua campagna elettorale”. Quanto alla proposta di referendum “attendiamo l’approvazione dei quesiti per il referendum, che penso avverrà a giorni e poi partiremo di nuovo con la raccolta delle 14mila firme”, ha fatto sapere. “Il referendum è l’ultima strada, l’ultima speranza, l’ultima opportunità per i cittadini nel momento in cui vedono che non sono stati ascoltati. Ma un dibattito pubblico fatto bene potrebbe evitarlo. Diverso è se il dibattito viene preparato ad hoc precedentemente”.
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Sempre più trovo che questa amministrazione predica bene ma razzola malissimo. La decantata partecipazione dei cittadini è una beffa . La questione stadio lo sta dimostrando in tutta evidenza. Sala assessori e consigliere/i del tutto screditati.
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