L’ex premier giapponese Shinzo Abe ucciso a colpi di pistola. L’assassinio è avvenuto durante un discorso dell’ex premier in quel di Nara, a nulla sono serviti gli sforzi del personale medico.
I filmati e i resoconti trasmessi dai media giapponesi hanno mostrato il discorso di Abe interrotto da due forti colpi – forse di fucile – e dal fumo, con Abe che inciampava a terra dopo il secondo sparo. La televisione TBS ha riferito che Abe è stato colpito sul lato sinistro del petto e apparentemente anche al collo.
Pochi istanti dopo, i membri della scorta di Abe hanno trascinato a terra un uomo a qualche metro di distanza dall’ex primo ministro. Il sospetto indossava una camicia grigia, pantaloni marrone chiaro e scarpe da ginnastica grigie. Il suo volto era parzialmente oscurato da una maschera chirurgica. Secondo quanto riferito, non ha tentato di fuggire prima di essere trattenuto sulla scena. L’emittente nazionale NHK ha dichiarato che il sospetto, indicato dalla polizia come Tetsuya Yamagami, un 41enne residente a Nara, è stato preso in custodia, ma non ha fornito ulteriori dettagli. La polizia ha dichiarato che l’arma che si pensa sia stata usata nell’attacco è stata fatta in casa, secondo quanto riportato dai media locali. Una fotografia ha mostrato due parti cilindriche di metallo che sembravano essere state pesantemente legate con nastro adesivo nero e che giacevano sulla strada vicino alla scena.
L’attacco ha provocato un’onda d’urto in tutto il Giappone. Il Paese ha una tolleranza quasi zero nei confronti del possesso di armi da fuoco, un approccio che, secondo gli esperti, contribuisce al tasso estremamente basso di crimini legati alle armi. Secondo l’Agenzia nazionale di polizia, nel 2014 ci sono stati sei morti per armi da fuoco e il numero raramente supera i 10, in un Paese di 126 milioni di persone.
Abe, che è stato trasportato in ospedale in elicottero, si trovava a Nara per tenere un discorso di campagna elettorale in vista delle elezioni della Camera alta di domenica prossima.
Abe era noto per la sua politica “Abenomics”, volta a far risorgere il Giappone dalla deflazione e a sostenere un ruolo più importante per l’esercito giapponese per contrastare le crescenti minacce della Corea del Nord e di una Cina sempre più assertiva. Durante il suo mandato non è riuscito a realizzare la sua principale ambizione politica: rivedere la costituzione “pacifista” del Giappone, che vieta al Paese di usare la forza per risolvere le controversie internazionali. Nelle ultime settimane si era espresso a favore di un aumento significativo del bilancio per quanto riguarda la difesa giapponese, citando l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia come prova del fatto che il Giappone dovrebbe rimanere vigile nel caso di un’invasione cinese di Taiwan.
Abe è inoltre diventato il premier più longevo del Giappone nel novembre 2019, ma nell’estate del 2020 il sostegno dell’opinione pubblica è stato eroso dalla sua gestione dell’epidemia di Covid-19 e da una serie di scandali, tra cui l’arresto del suo ex ministro della Giustizia. La sua morte lascerà una cicatrice importante nel Paese.
Mario Spoto
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