“I reati sono sempre meno, ma sono sempre troppi” è la riflessione del questore di Milano, Giuseppe Petronzi, analizzando i primi sei mesi del 2022 e ammettendo che violenza giovanile e stupri, fenomeni, entrambi legati alla “sopraffazione”, sono in crescita.
Il questore martedì mattina ha tirato le somme dei primi sei mesi del 2022 sul fronte della sicurezza a Milano, ammettendo che qualche problema ancora c’è, ma contestando – seppur non direttamente – la narrazione, spesso aiutata dai social, che vorrebbe il capoluogo lombardo come una città allo sbando.
Due punti però sono dolenti: il primo riguarda le violenze sessuali: “È un tema, legato soprattutto alla sopraffazione Succede dentro casa, negli spazi pubblici. Noi ci siamo, ci siamo con la prevenzione, con l’intervento e con l’indirizzamento verso le strutture che poi si occupano delle vittime. Ma – ha ammesso Petronzi – è uno dei dati che considero in aumento”.
La stessa tendenza si riscontra nel secondo problema in ascesa riguardo la sicurezza in città: le violenze giovanili.
“Non sono gang, non sono baby gang perché manca quel legame associativo. Ma questo è peggio – ha sottolineato il questore -. È sempre una situazione legata al tema della sopraffazione. E probabilmente il lockdown ha fatto perdere a questi ragazzi un po’ le misure della realtà”. E alla polizia spetta il compito di esserci. “La densità è la parola chiave”, ha ragionato il capo degli agenti milanesi. E i numeri lo dimostrano: nei primi sei mesi tra furti, scippi e rapine sono stati 70 i giovanissimi arrestati. Ben 6mila invece gli identificati e più di un centinaio i provvedimenti di allontanamento firmati per le zone di piazza Mercanti e piazza Duomo, spesso diventate teatro di risse, aggressioni e violenze.
Non solo note negative, però. Perché quest’anno, dopo le restrizioni dovute al covid, Milano è tornata centro di tutta Italia per gli eventi, tutti gestiti dalla questura. Nell’ultima occasione, il concerto di Fedez e J-Ax in Duomo, da via Fatebenefratelli hanno provato nuovi aggiustamenti alla gestione dell’ordine pubblico con la piazza chiusa già dalla sera prima e una sorta di divisione a compartimenti stagni davanti alla Cattedrale per assicurare le vie di fuga e controllare meglio eventuali movimenti della folla.
Anche quello vuol dire prevenire e garantire sicurezza, ha tenuto a rimarcare Petronzi, citando le parole del prefetto Renato Saccone: “I reati sono sempre meno, ma sempre troppi”. E probabilmente anche perché sono un po’ più visibili: “Tra aspettativa di sicurezza e percezione si sta generando un sentiment che vive anche di un effetto ‘rimbalzo’ attraverso i social, ma è comprensibile”, ha proseguito Petronzi. Che però ha chiesto un piccolo sforzo ai suoi cittadini: “I filmati sono utili anche per arrivare all’identificazione degli autori dei reati, e non lo nascondiamo. Tuttavia chi si trova ad assistere a determinati episodi non si limiti a filmare ma dia subito l’allarme alle forze di polizia”. Perché la risposta a un reato può partire anche da un cittadino, al quale comunque “io non controbatterei mai coi numeri sui reati, ma continuerei a puntare sulla sua aspettativa di sicurezza”, ha assicurato il questore.
Il prossimo obiettivo quindi , ha concluso Petronzi, è ridurre ancora i reati.
Un plauso speciale è stato fatto agli agenti dell’ufficio immigrazione: “Da quando è scoppiata l’emergenza Ucraina – ha spiegato il Questore- qui in questura sono passati 10mila cittadini ucraini”. Una nuova emergenza alla quale i poliziotti hanno saputo rispondere.
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