Quando il Comune di Milano dice di voler aiutare i meno abbienti la domanda da porsi è di base sempre una: dove sta il trucco? Non che lo facciano necessariamente apposta, è solo più forte di loro. L’ultima puntata di questa lunga serie riguarda le auto “inquinanti” e gli incentivi promessi da Sala per cambiarla, ce ne parla Franco Vassallo, che ne ha fatto le spese in prima persona:
“Alla fine della scorsa settimana mi è arrivata una letterina da Palazzo Marino: se voglio continuare a portare impunemente in giro per la città la mia famiglia devo cambiare auto. Nonostante nella macchina non ci sia nulla che non vada e superi regolarmente ogni revisione. Ma lasciamo stare, sennò ci si fa il sangue amaro. Dal primo ottobre ho 50 accessi in area B all’anno, quindi tocca decidere, o ci si piega o si rischiano multe. A questo punto ho deciso di approfondire la questione incentivi. E sono stato colto da sconforto.
Prima di tutto: gli incentivi del Comune sono cumulabili con quelli dello Stato. E questa sarebbe un’ottima notizia, se Sala non facesse partire i suoi dopo la scadenza di quelli nazionali. Fermiamoci un attimo a riflettere, perché questa cosa è davvero ai limiti della fantascienza. La nuova area B parte, o riparte per essere più precisi, il 1 ottobre. Gli incentivi quando partono? Il 1 ottobre. Ora, qualcuno mi dirà che cumularli non è necessariamente obbligatorio. E ci sta. Ma in questo periodo difficile costava molto aiutare i cittadini? Anche perché visti i limiti progressivi se non si prende un’auto nuova, tra qualche anno si rischia di restare ancora a piedi.
Poi c’è un’altra piccola questione. Mettiamo che qualcuno decida di usare gli incentivi comunali. I tempi di consegna delle automobili in questi periodi possono arrivare senza difficoltà a sei mesi. SEI. MESI. Roba che rischiano di scattare nuove limitazioni prima che la macchina arrivi! Cosa se ne fa il cittadino di un aiuto che lo danneggia? Questa è una misura evidentemente propagandistica che aiuta solo chi, della macchina, non ha bisogno davvero. E fa il paio con tutti gli altri provvedimenti per aiutare le periferie. Grandi e belle idee sulla carta, pessimi risultati sul campo.
Qualcuno potrebbe dirmi che si tratti di una svista. Tranquilli, è tutto voluto. Quando ieri il Consigliere Comunale Matteo Forte ha fatto notare la cosa in Consiglio Comunale è stato travolto dal più ampio disinteresse. A riprova di quanto freghi di noi, gente comune, a chi sta seduto a Palazzo Marino”.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Anch’io sono nella stessa situazione. Anche sapendo che non è proprio vero che le macchine elettriche non inquinano, ma questo è un altro problema. Quello che volevo davvero sapere é se legale quello che stanno facendo, perché non posso usare la mia macchina qui ma appena esco dalla Lombardia la mia macchina può circolare. Non capisco.