Il Pane. Quattro lettere per restituirci il senso della vita, la concretezza per progettare i giorni, la sicurezza nel tempo che passa. Memorie mai dimenticata: il povero accartocciato su se stesso, occhi bassi, una scatola per raccogliere il buon cuore dei passanti e un cartello “Ho fame di pane” e un vivacissimo bambino alla mensa scolastica che raccoglieva i tozzi di pane rimasti per la sera, diceva, per mamma e papà, fiero di essere utile.
Storie di ordinaria povertà, storie che ingigantiscono il divario sociale, gridano diritti spesso, troppo spesso inascoltati.
La condizione dei minori in Lombardia e nella città di Milano: se la percentuale di minori in stato di povertà relativa in Lombardia è del 16,6 per cento, inferiore di 3,8 punti rispetto alla media nazionale, ha comunque registrato una tendenza in aumento di 2,6 punti rispetto al 2020. Non solo, secondo i dati Istat sulla povertà assoluta in Italia, l’incidenza della povertà nei comuni di periferia delle aree metropolitane è passata dal 4,8 al 7 per cento. Questo fenomeno trova riscontro nel numero di assistiti da Banco Alimentare a Milano e Provincia, pari a 126.660 persone, che rappresentano oltre il 50 per cento del totale a livello regionale.
Riferisce Il Giornale “È la fotografia di una città sempre più povera quella che emerge dai dati dell’opera Cardinal Ferrari, banco Alimentare e Kellogg Italia. Dalla scoppio della pandemia l’opera, attiva a Milano dal 1921, ha assistito 273 famiglie in condizioni di gravi povertà che ricevono i pacchi viveri. Grazie anche alla sinergia con Banco Alimentare, per 4.700 kg di pasta, 1.660 litri di olio, oltre 3.800 kg di carne (sia fresca che surgelata), 1.440 kg di formaggio, oltre 1000 scatolette di tonno e 400 litri di latte.
Ma il segnale più allarmante è quello che emerge dal confronto rispetto all’epoca pre Covid: dal 2019 a oggi il numero di pacchi viveri che l’associazione ha distribuito sono triplicati e sono in aumento anche nel primo semestre del 2022. Di cosa si tratta? Il servizio, nato per sostenere quegli indigenti che avendo ottenuto una casa popolare necessitavano di un aiuto alimentare per i primi mesi della loro nuova vita, si è modificato nel tempo per rispondere ai bisogni emergenti – spiegano dal centro – persone anziane (stesso target del Centro Diurno), nuclei famigliari con la presenza di una persona anziana, nuclei con la presenza di figli minorenni, persone e famiglie particolarmente colpite dalla crisi causata dall’emergenza sanitaria»
E le lunghissime code al Pane Quotidiano, ogni giorno, i bambini aggrappati al genitore, inconsapevolmente allegri, contenti di divorare quella merendina desiderata in quel pacco del miracolo. Come spiegare che vivere sempre di carità è ingiusto, annienta la dignità e che il lavoro, il pane sono diritti?
E se questa è vita…
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano