“Non c’è mai stata nessuna sottovalutazione del problema sicurezza, lo dico con grande sincerità”. Lo scrive il sindaco di Milano Beppe Sala in un post su Facebook. E potremmo sinceramente dire che il problema è sempre stato oggetto di irrisione e polemiche contro il centrodestra che evidenziava i fatti “Sappiamo benissimo – scrive Sala – che c’è da lavorare molto e che la sensibilità dei cittadini è ed è sempre stata alta. E sappiamo anche che la percezione di sicurezza può contare di più del fatto che i reati siano oggettivamente calati. Il nostro dovere è comunque ascoltare i milanesi. La questione va però affrontata con razionalità. Le soluzioni – prosegue – vanno trovate, ma serve anche senso di responsabilità collettiva, nessuno deve pensare che può permettersi di fare quello che vuole e credere che le istituzioni e le forze dell’ordine debbano continuamente inseguire”.
Allo scopo tracciamo un’analisi puntuale delle sue affermazioni e della realtà.
Il Primo Cittadino si destreggia nel minimizzare la questione tra: allarmismo, percezione sino a ridicolizzare liquidando anche una certa Chiara Ferragni e classificando il suo appello un’opinione in pratica (una persona che sembra non essere così influenzabile da correnti estremiste o ingenua).
L’ intervento del Ministro dell’Interno Lamorgese e Sala, in presenza del Prefetto e del Questore.
Presentando un grafico, RIDICOLO, il periodo riferito dal 1996 al 2021 e per quanto ovvio senza citare la fonte.
Non contestualizzato e riferito solo agli omicidi: demagogia pura e questo sì che si chiama allarmismo ma l’altra faccia della medaglia è il lassismo.
-dobbiamo aspettare il morto per poter concretamente affermare lo stato di sicurezza? –
Dopo la promessa di assunzione da parte di Beppe Sala di 500 vigili e l’appello di Palazzo Marino al Viminale, ecco la risposta della ministra: “Noi aumenteremo in pochi mesi gli organici fino a 255 unità”, spiega Lamorgese, parlando di 198 poliziotti (“di cui 150 destinati alla Questura di Milano, la metà nell’immediatezza”), 140 carabinieri (“70 subito e 70 da luglio”) e 65 finanzieri in arrivo dai corsi. “Ma a Milano – aggiunge – ci sono già 611 militari dell’Operazione Strade Sicure, rimasti quelli dell’anno scorso mentre altrove sono diminuiti. E non dimentichiamo che per le manifestazioni dell’ultimo anno sono state assegnate a Milano 3.992 equipaggi per 11.977 unità. La nostra linea è che le unità che arriveranno dovranno vedersi in strada, il cittadino quando esce in strada deve sentirsi sicuro”. E allo studio è l’integrazione delle telecamere pubbliche e private in città e il loro aumento a 5.000.
A proposito dove sono finiti i vigli col monopattino, dato non pervenuto come un loro avvistamento
Con fiducia, si pensava che sarebbero serviti al controllo delle periferie, parchi, centro o comunque di luoghi particolarmente soggetti alla convivenza con la piccola criminalità, bande o vandali, attività illeciti.
Invece erano destinati al controllo delle poste ciclabili, centro e aree pedonali!
- Noi che sognavamo un vigile di … “prossimità” –
E fu così che sfumò di vedere la squadra di “Chip’s” vicino alle nostre case, attività, negozi, plessi scolastici.
Non è un dramma, arrivo del Ministro dell’Interno che non è arrivato casualmente, tralasciando l’input, viene da riflettere.
Non sembra un evento standard: si tratta di un reale problema, mancano le risorse oppure siamo governati da esponenti che non sono adeguati al livello della situazione.
Quantomeno si tratta di due fattori ma più probabilmente si tratta di tutti gli aspetti.
E’ il caso di distinguere la percezione soggettiva a quella oggettiva e per entrambe il diffuso sentimento MA razionale.
Non è una sensazione di pancia, è verosimilmente corrispondente alla realtà.
https://www.linkiesta.it/2022/07/milano-chiara-ferragni-sicurezza-reati-violenza/
Altri gravi reati, potenzialmente gravi, sono aumentati durante il periodo di contingentamento: frodi e truffe informatiche.
“Durante il lockdown nuova forma di spaccio: darknet market”
Il nostro sindaco, assessori, consiglieri, la maggioranza sono del tutto estraniati da questo fenomeno che invece i residenti o persone che vivono la città hanno molto bene avvertito e riconoscendo gli effetti.
Raccapricciante focalizzare l’attenzione sul reato più grave in assoluto
– omicidio volontario–
Certo sono stati analizzati altri dati ma senza contare le denunce mancate o ritirate.
Furti con destrezza, con aggressione, a mano armata, risse.
Violenze domestiche durante il lockdown, come non mai (era molto difficile varcare la soglia di casa per ovvi motivi).
Per tutto il resto? “Non c’è Mastercard….” Bensì non ci sono risorse.
Unità più volte paventate e mai arrivate, non hanno pensato di anticipare per tempo il cambio generazionale e il tempo necessario per formare le nuove leve.
E’ tempo di adottare tutti quegli stratagemmi che vanno oltre la normale autotutela personale dei propri effetti in termini di sole abitudini.
Scordatevi di recuperare uno smartphone: hanno soprattutto un valore personale, affettivo ma è comunque un reato.
Telefono tracciato, non serve in questo caso, le autorità allertate ma non intervengono solo per questo motivo.
Oppure solo 2 persone non intervengono, perché sono pochi e il motivo è facile da comprendere.
Roberta Baldassin
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