Risse e occupazioni abusive, un binomio esplosivo che a Milano si verifica sempre più spesso, con le proteste dei residenti, ma a quanto pare se gli abusivi rappresentano un collettivo “sociale”, rimangono come note di cronaca.
Così la cronaca “L’ultimo di episodio è avvenuto nella serata del 20 luglio scorso, attorno alle 23, quando si è verificata l’esplosione di una bomba carta. L’ordigno, lanciato contro l’ingresso della struttura occupata, l’ex Liceo Omero nel quadrilatero Bruzzano, ma non ha procurato danni alle persone ma ha solo infranto alcuni vetri. Poche ore prima, alcuni occupanti si erano scontrati con gli abitanti del quartiere a seguito di una discussione sfociata in lite. Una settimana fa, invece, una rissa particolarmente violenta era scoppiata nella notte dopo che i residenti avevano lamentato la persistenza di musica ad alto volume sino a tarda ora. Da tempo gli abitanti della zona denunciano il loro crescente disagio, senza però ottenere risposte concrete dall’amministrazione comunale milanese.Nel 2019, il Comune di Milano aveva indicato la strada della demolizione per l’edificio scolastico caduto in disuso. L’allora assessore ai lavori pubblici Marco Granelli (oggi ancora in giunta, ma come assesssore alla sicurezza), aveva detto che l’edificio sarebbe stato da abbattere, anche perché dopo la chiusura della scuola le fibre vetrose dei controsoffitti avevano rilasciato sostanze tossiche. A distanza di tre anni, tuttavia, la struttura è ancora in piedi e suo interno bivaccano persone che lì non dovrebbero starci. Gli interventi delle forze dell’ordine per sedare le frizioni tra gli occupanti e i residenti sono ormai frequenti e la situazione è tornata così al centro del confronto politico.” (fonte Il Giornale)
Roberta Baldassin analizza con accorata amarezza lo status delle occupazioni abusive ascritte ai Centri Sociali
“Al di là delle competenze, le occupazioni non avvengono in un battibaleno e tantomeno non sono invisibili.
Sgomberare come vorrebbe la destra è considerato dura repressione a cui non importa il recupero di uno stato sociale Il buonismo di sinistra dice recupero, rivalutazione e occuparsi delle persone. Peccato che le parole non siano seguiti da fatti concreti.
RIESCE A DIRCI IL SINDACO QUAL’E’ LO STATO DI CONTROLLO DEL TERRITORIO?
Arrivando al paradosso: il collettivo Macao che invoca l’intervento delle autorità al tempo perché c’era incorso l’occupazione di terzi delle stesse palazzine liberty di viale Molise.
Il RI-MAKE occupa beatamente l’ex liceo Omero in via del Volga a Bruzzano. Un bel quartiere, naturalmente diviso in due dalla superstrada e dalla ferrovia.
Invece, vive se così si può dire e invece di riqualificarlo, lasciamo che ognuno o meglio solo i centri sociali si prendono il “diritto” di occupare palazzi privati o meno.
Fintanto che si tratta di stato di bisogno temporaneo ed esternato con umiltà e non certo arroganza, è assolutamente doveroso un approccio diverso.
– Sia chiaro che occupare, è deprecabile, a prescindere dall’orientamento –
Le persone sono stanche, non è Gotham City? E’ una giungla.
Fino al 2015 il tristemente noto quartiere San Siro non era così degradato, sporco e abbandonato.
La Bicocca, quartiere di nuova generazione in degrado crescente.
Vogliamo parlare del Gallaratese, invece di migliorare come lo possiamo definire? Un Far West!
E delle borseggiatrici che spadroneggiano in tutta Milano e dintorni lungo le metropolitane, diventate molto aggressive, nessun cenno! – Le loro aggressioni, interruzione del pubblico servizio, procurato allarme non sono niente! FUMANO TRANQUILLAMENTE
Aggiungiamo, LIMITAZIONE DELLA LIBERTA’ PERSONALE in entrata e uscita dalle carrozze per non essere riprese o ricorse. Spintoni, affronti, sputi, lanci di oggetti sono diventi la normalità.
E della “chicca” che è diventata viale Vittorio Veneto? Quel meraviglioso tratto sul lato opposto ai Giardini “Indro Montanelli?
Dove i bambini si divertono anche.
Nessuno è esente.
Essere perennemente importunati da venditori ambulanti, a volte è davvero estenuante. MA essere fermati, rincorsi, da “VENDITORI DI MORTE” è semplicemente INACCETTABILE.
Oppure ritrovarsi in mezzo a un contenzioso tra spacciatori che comodamente preparano le dosi come se nulla fosse.
Sembra di immaginare i parchi della città, i più noti, Forlanini e Lambro cosparsi di ogni rifiuto, siringhe comprese degli anni Settanta, e invece diffusamente ritroviamo questi scenari a Milano dopo mezzo secolo.
Un brutto salto nel passato che non vogliamo nemmeno immaginare.
Allo stesso tempo i residenti, fruitori, coloro che amano Milano sono rassegnati e stanchi che all’ordine del giorno siano: risse, accoltellamenti, gente soggiogata dalla dispersione a causa delle sostanze ingerite, aggressioni, atti osceni, abusi, violenze che limitano la libertà personale.
Tutto ciò non riguarda la maggior parte delle persone? E’ logico ancor prima che doveroso, occuparsene.
No, caro Sindaco di Milano Giuseppe Sala non è un’opinione, sono fatti sistematici quotidiani.”
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