La ciclabile “popolare” e abusiva sul Ponte della Ghisolfa è stata cancellata dal Comune quasi immediatamente ed è l’unica nota positiva dell’affaire. Ma era sembrato che considerato l’amore viscerale di Sala per le piste ciclabili, ci si potesse alzare un mattino e pensare che una nuova pista fosse indispensabile, non importa l’opportunità o meno, gli eventuali problemi causati, ma importano le considerazioni di alcuni (FIAB Ciclobby Onlus)i che scrivono su Facebook “A proposito della corsia ciclabile comparsa sul ponte della Ghisolfa, l’assessora Arianna Censi scrive nel suo post su fb che “sono state messe in pericolo centinaia di persone, gli automobilisti e gli stessi ciclisti che hanno percorso quel tratto di strada abusivamente modificato”.
Non c’è nulla di 𝘮𝘰𝘥𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 che metta in pericolo i ciclisti, tutt’altro! quello NON È ALTRO CHE LO SPAZIO CHE NOI CICLISTI COMUNQUE PERCORRIAMO TUTTI I GIORNI, CICLABILE O NON CICLABILE.
La ciclabile “clandestina” nata la scorsa notte non fa che definire e restituire uno spazio che legittimamente dovrebbe essere destinato alla mobilità leggera/dolce/attiva a tutela della sicurezza di tutti i cittadini.
Se più di millecinquecento ciclisti attraversano il ponte della Ghisolfa ogni giorno e occupano già una parte della carreggiata, non sarà certo quella linea a mettere in pericolo ciclisti e automobilisti: il vero pericolo è l’assenza di interventi.
Il Comune l’aveva promesso: una pista ciclabile fatta così non può restare lì. E infatti ha provveduto a cancellarla. Stiamo parlando della striscia non tanto dritta disegnata nei giorni scorsi da un comitato vicino ai Colibrì di Milano lungo ponte della Ghisolfa che simboleggiava una pista ciclabile ormai richiesta da anni per il tratto di strada.
Questo per dare completezza all’informazione, ma non è finita la storia della ciclabile e il Municipio 9 ha già sposato l’urgenza per la sua realizzazione.