“Credo che ci siano tutte le possibilità di passare un inverno dal punto di vista della disponibilità della commodities relativamente tranquillo, i problemi sono evidentemente i prezzi. Oggi sono molto alti, tutti ci auguriamo che si possano abbassare. Le ‘curve forward’ ci dicono che per il 2022 rimarrà piuttosto alto che vedremo una discesa nel 2023, ma questo dipende completamente dalla situazione geopolitica, vedremo cosa succede”: lo ha detto l’ad di A2A, Renato Mazzoncini , rispondendo a una domanda dei giornalisti sul tema delle forniture di gas in vista dei mesi freddi, durante la conference call per commentare i risultati della relazione finanziaria semestrale al 30 Giugno 2022. “Siamo in grado di affrontare l’inverno”, ha detto. “Non possiamo non cavarcela, se noi che abbiamo un livello di dipendenza così basso avessimo un problema serio, gli altri Paesi europei avrebbero problemi serissimi”, ha aggiunto, spiegando che considerando tutta l’energia primaria in Italia (quindi non solo gas) “avevamo un consumo di 1.300 terawatt/ora e, di questi, la parte che consumavamo con il gas russo era il 15%”. L’ad ha poi riferito che ad “oggi noi come A2A abbiamo di poco superato il 70% di stoccaggi ed è ragionevole per fine agosto ben oltre l’80%. Il che vuol dire che se troviamo il sistema di risparmiare il 7% di energia su cui ci siamo impegnati anche a livello europeo, non avremo alcun tipo di problema”. In questo senso Mazzoncini ha auspicato anche che si adottino “un po’ di buone pratiche” con un “comportamento più virtuoso”.
– In considerazione degli avvenimenti che continuano a destabilizzare il mercato determinando una volatilità senza precedenti dei prezzi dell’energia, A2A – attraverso la società A2A Calore e Servizi – ha deciso di intervenire anche nel quarto trimestre dell’anno a favore dei propri clienti, bloccando la componente del prezzo del teleriscaldamento legata al PUN (Prezzo Unico Nazionale) e che valorizza l’utilizzo del calore generato da fonte rinnovabile, fissata ancora a 200,721 €/MWh (valore ‘congelato’ di inizio 2022) rispetto al valore di 368 €/MWh che sarebbe implicitamente incorporato nella formula considerati gli andamenti di giugno-luglio-agosto. Si stima che questa iniziativa possa offrire un risparmio medio di circa 50€ per famiglia-tipo nell’ultimo trimestre dell’anno. L’inevitabile rialzo dei costi sarà, pertanto, legato ai soli incrementi di acquisto di gas naturale, fattore esogeno e non governabile dalla società. Grazie agli investimenti di A2A nella decarbonizzazione delle fonti di produzione del calore, l’aumento del prezzo del gas riguarderà meno della metà dell’indice che forma quello del teleriscaldamento. L’annuncio è stato dato nella giornata odierna da Luca Rigoni, Amministratore Delegato di A2A Calore e Servizi, nel corso di un incontro promosso con le diverse sigle delle Associazioni dei Consumatori. Complessivamente le misure introdotte dal Gruppo A2A a favore dei propri clienti a partire dal mese di marzo 2022 garantiscono un taglio agli aumenti delle bollette pari a circa 12,5 milioni di euro, mantenendo così competitivo il teleriscaldamento rispetto ad un’equivalente fornitura a gas nel servizio regolato di maggior tutela che, nonostante gli importanti aiuti statali, ha subito dei forti rincari. Il Gruppo auspica, inoltre, che vengano estese al teleriscaldamento le misure correttive già adottate per altre fonti energetiche (IVA agevolata al 5% sulla vendita del calore prodotto) che potrebbero determinare un’ulteriore riduzione delle bollette dei clienti finali, permettendo un taglio del prezzo di circa 6,6 €/M
– “Abbiamo chiuso un primo semestre soddisfacente soprattutto se consideriamo le condizioni di contorno”: lo ha detto l’ad di A2A Renato Mazzoncini in una conference call per commentare i risultati della relazione finanziaria semestrale al 30 Giugno 2022.”L’Ebitda del semestre chiude comunque con 3% in crescita rispetto al 2021, quindi bene, ed è il risultato di un’azienda che avendo tanti business riesce a compensare effetti negativi con effetti positivi”, ha detto. L’ad ha ricordato poi in particolare la posizione finanziaria netta “che – ha affermato – è uno dei problemi più importanti del periodo visto che i prezzi delle commodities è molto cresciuto e banalmente stoccare gas ha un costo enorme rispetto all’anno precedente” e che “rimane comunque sotto controllo con una crescita del 12% rispetto al 2021”.
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