Caldo, i cinghiali si tuffano in Darsena a Milano Rota: “Gestione dei selvatici eterna incompiuta”

Milano

“Oltre all’aumento dei costi e ai danni della siccità, le nostre aziende agricole debbono continuare a subire le devastazioni causate nei campi della fauna selvatica: cinghiali e nutrie, oltre a volatili e adesso persino caprioli. La gestione dei selvatici è un’eterna incompiuta che come tante altre cose allontana il mondo rurale dalle istituzioni”. Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, commenta così la notizia di un altro cinghiale arrivato nel cuore di Milano, in Darsena, infilandosi poi in un cunicolo lungo il Naviglio con diverse squadre dei vigili del fuoco mobilitate per recuperarlo con dispendio di mezzi e risorse. Il caldo opprimente e la siccità – spiega la Coldiretti – spingono i 2,3 milioni di cinghiali stimati in Italia a entrare nei centri urbani dove vanno in cerca di cibo nelle strade e di refrigerio nei corsi d’acqua metropolitani dopo aver fatto piazza pulita in campagna di quel che rimane delle coltivazioni decimate dalla mancanza di acqua e da temperature roventi. Si tratta – spiega la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – di episodi purtroppo sempre più frequenti con i selvatici che mettono a rischio la sicurezza delle persone in città e campagne, portano malattie, razzolano fra i rifiuti, causano incidenti stradali. In particolare i branchi di cinghiali – sottolinea Coldiretti – sono diventati anche il principale vettore della peste suina con gli allevatori dal Piemonte alla Liguria fino al Lazio che sono stati costretti ad abbattere migliaia di capi, mettendo a rischio la norcineria nazionale, un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy. Negli ultimi anni 800mila ettari di terreni fertili a livello nazionale sono stati abbandonati in molti casi proprio a causa della proliferazione della fauna selvatica che danneggia le coltivazioni – conclude la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza -. Serve un decreto legge urgentissimo per modificare l’articolo 19 della Legge 157 del 1992 per ampliare il periodo di caccia al cinghiale e dare la possibilità alle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette.

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