Forse, probabilmente, pare praticamente sicuro che la molto onorevola Boldrini rimarrà fuori dai giochetti delle candidature e la nostalgia per la sua sciarpa rossa ferirà i cuori delle femministe rosse, annienterà il mondo immigratorio privato dalla sua mamma chioccia, piangeranno i politici che invocano il suo “verbo”. Le piazze orfane di cotanta presenza, saranno incolori, senza lo slancio della sua voce e canteranno unite “OH Bella ciao, ciao, ciao…”
Perché dopo anni di parole, di maliziose insinuazioni, di visioni immaginate, di affermazioni surreali (vedasi “basta Barbie alle bambine”), dove andrà?
Il fatto è che ha perso peso nell’ammucchiata di Letta, troppe bocche da sfamare, troppo protagonismi da soddisfare… E analizzando: a Calenda è stato concesso il 30% degli uninominali, poi bisogna capire quanto (e se) verrà concesso ai Verdi e Fratoianni, dunque gli ex M5s a cui il Pd potrebbe offrire poltrone e diritto di tribuna. E ancora Articolo 1 di Roberto Speranza, il Psi e via discorrendo. Ma per raccattare tutti il prezzo diventa salato soprattutto per il PD: seggi, poltrone. E c’è il caso che nella redistribuzione decisa dal segretario non venga riconfermata Laura Boldrini
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano