Evviva, si fa per dire, Milano può stappare lo champagne per un altro primato, perché “Spulciando i dati relativi alle principali città si scopre che nel 2021 il Comune di Milano ha incassato un totale di 102,6 milioni di euro per sanzioni da violazione del codice della strada, di cui quasi 13 milioni solo grazie all’autovelox. Seguono Roma con 94,1 milioni di introiti (4,6 milioni quelli legati all’autovelox), Torino (41,5 milioni di cui 5 milioni con autovelox) e Bologna (37,6 milioni di cui 4,8 da autovelox).” (dal Sole 24 Ore)
E, ci pare, un gran pesante primato dell’amministrazione Sala, visto il traffico spesso ingestibile, la cancellazione dei parcheggi, l’area B e C, la segnaletica pressapochista e ovviamente le esigenze dei milanesi che non si esauriscono con un piano di ciclabili da ripensare per la stessa ammissione dell’amministrazione. La corsa di Sala per la Milano del futuro dà questi risultati. Il turismo per ora tiene, ma c’è da chiedersi, quanto possa reggere con le aggressioni e i furti quotidiani, altro primato milanese. Ma Sala ripete, con gli occhi a una carriera nazionale, che Milano è attrattiva e, in effetti, è attrattiva per gli immobiliaristi e i clochard.
Per puntualizzare meglio riferisce sempre Il Sole 24 Ore “È Milano la città d’Italia che ha registrato lo scorso anno i maggiori introiti grazie alle multe stradali. I dati emergono dal portale del Ministero dell’Interno dove sono stati pubblicati i rendiconti sui proventi delle violazioni del Codice della strada che, per legge, le amministrazioni locali sono obbligate a consegnare al governo entro il 31 maggio di ogni anno. Una battaglia, quella sulla trasparenza degli incassi degli enti locali derivanti dalle multe stradali e sulla loro destinazione, che ha visto impegnato Simone Baldelli (FI), presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano