Il non facile ritorno a scuola tra crisi energetica e virus

Società

Crisi energetica e Covid: il settembre ‘caldo’ della scuola sta per partire tra polemiche e punti interrogativi. Mentre scatta il countdown per il rientro in classe, alcune proposte – rimaste ad ora sulla carta – scandiscono il dibattito tra forze politiche e addetti ai lavori: chiudere le scuole il sabato per risparmiare sul riscaldamento o abbassare il termostatoE la mascherina, sebbene non sia più obbligatoria per gli studenti rimane un ‘bersaglio’ dopo che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha raccomandato cautela in aula per le situazioni a rischio. In questo contesto è stato tempestivo il vademecum del ministero dell’Istruzione inviato ieri alle scuole con le principali indicazioni in vista dell’avvio dell’anno 2022-2023. Niente Dad per gli studenti malati di Covid (al contrario di quanto avvenuto negli ultimi tre anni), nè le scuole potranno attivare autonomamente la Didattica digitale integrata. Cade anche l’obbligo di mascherina tranne che per gli studenti raffreddati e fragili.

Nel vademecum, poi, si precisa che non è consentita la permanenza a scuola degli alunni con sintomatologia compatibile con il Covid (temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi) o con il test positivo. Il documento è stato accolto con soddisfazione dai presidi. “Si tratta di un chiarimento molto opportuno – ha dichiarato il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli – che viene incontro alle tantissime richieste di delucidazioni presentate dalle istituzioni scolastiche. La scelta di pubblicare delle faq aiuta i dirigenti a comprendere e mettere in pratica alcuni aspetti operativi delle recenti indicazioni del ministero della Salute”. Intanto, come ogni anno, torna a riproporsi in alcune regioni la questione legata alla carenza di personale scolastico per coprire tutte le cattedre. Mancano pochi giorni al primo suono della campanella e la voglia di normalità è un desiderio comune. I primi a tornare in classe saranno gli studenti dell’Alto Adige, il 5 settembre. Gli ultimi, invece, quelli della Sicilia e della Valle d’Aosta il 19 settembre. (AGI)

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