La maggior parte delle persone che sbarcano nel nostro Paese sono irregolari e senza diritto di protezione internazionale, quindi di asilo. Come spiega il quotidiano Libero, si può parlare di un vero e proprio salasso per le tasche degli italiani, che vedono i contributi delle loro tasse essere destinati all’accoglienza di persone irregolari piuttosto che ai servizi di pubblica utilità. Il quotidiano Libero ha fatto un rapido conto, considerando i 4,4 miliardi che l’Italia ha sborsato nel 2017 quando, durante il governo Gentiloni, in Italia sono sbarcate 119mila persone. Considerando che al momento sono arrivate in Italia quasi 57 mila persone e che siamo ad agosto, quest’anno la spesa dovrebbe superare i 2miliardi di euro, se non superiore.
Ma va considerato che nel 2017 i migranti non venivano sottoposti ai controlli per la diagnosi del Covid, che rappresentano una voce di spesa in più, considerando anche le navi quarantena, che non sono gratis per lo Stato, visto che hanno un costo di 36mila euro al giorno, a cui aggiungere 30 euro al giorno per ogni migrante a bordo. E quando quelle navi lavoravano ed erano a pieno regime, a bordo ne sono stati contati anche 900: un totale di 27mila euro al dì. Le stime parlano di una spesa compresa tra i 2 e i 3 miliardi per il 2022, di cui quasi zero provenienti dall’Europa. Nel 2018, come sottolinea Libero, quando la spesa italiana per i migranti superò i 4 miliardi, i fondi dell’Unione europea non superarono gli 80milioni di euro, che messi in prospettiva rappresentano un’inezia della spesa necessaria.
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