A Porta Monforte, nel grande piazzale Dateo, vi è una fontana (discutibile per bellezza, ma non è questo il punto) realizzata nei giardini intitolati allo scrittore Alberto Vigevani, quando venne completato il parcheggio sotterraneo laterale (forse fine anni Novanta o primi anni 2000?). Come è intuibile, visto che ci troviamo a Milano, la fontana non è mai entrata in funzione e anzi, col passare degli anni, si è trasformata in un vero simbolo del degrado, dove i vandali hanno potuto compiere le loro migliori esibizioni, quelle del rito tanto amato, di imbrattare i muri.
L’opera consiste in una pedana rialzata in pietra con delle figure geometriche (pentagono, quadrilatero, esagono e cerchio) che quasi a scaturire dalla base si alzano e rotolando lasciano un solco. Il “solco” e la fossa formano, o meglio, formavano la fontana. Anche sull’entrata dell’autosilo vi è una fontana, anch’essa mai attivata e ora irrimediabilmente deteriorata.
Qui di seguito la fontana posta sopra l’entrata del parcheggio sotterraneo.
Pensare che, tutto sommato, il resto della piazza e dei giardini che si uniscono a quelli di Corso Indipendenza e piazza Risorgimento, sono ben tenuti.
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