Buona domenica alle tifoserie, il campionato entra nel vivo presentando anticipi con big match come il primo derby milanese, poi Lazio-Napoli e Juventus-Fiorentina.
Si parte proprio con quest’ultimo incontro, che spesso è stato uno scontro sia dal punto di vista agonistico che dialettico, per la storica rivalità tra bianconeri e viola. Atteso il ritorno al Franchi dell’ultimo celebrato “transfuga” da Firenze a Torino, quel Vlahovic a cui sicuramente non vengono risparmiati applausi mischiati ad altrettanti fischi, e lui li raccoglie sorprendentemente in panchina. Ma questo è il mondo del calcio parlato, da sempre, poi è chi scende in campo a guadagnarsi gli uni piuttosto che gli altri a prescindere dagli avversari e dagli umori delle tifoserie.
Ore 15 di sabato 3 settembre, pronti via quindi con Fiorentina-Juventus, clima subito caldo. Prima dei cenni di cronaca, una premessa che riassume la sintesi di tre quarti abbondanti dei 94′ totali: se chi sedeva in panchina fosse stato ancora in campo in maglia viola, molto probabilmente per la Juventus sarebbero stati guai seri, perché l’1-1 avrebbe potuto trasformarsi in un punteggio ben più severo. Infatti, dopo un primo tempo combattuto ma con prevalenza di attacchi viola, abbiamo visto una ripresa quasi a senso unico, con possesso palla prolungato e intenso della Fiorentina, quasi costantemente nella metà campo bianconera. Agli uomini di Italiano è però mancata precisione nell’ultimo passaggio, e l’intraprendenza nei tiri dalla distanza, perché la gran mole di gioco sviluppata non trovava sbocchi verso un vero ariete d’area com’era quel Vlahovic, ceduto proprio all’avversario storico di oggi. Per la cronaca, succede tutto nel primo tempo: Milik, al 9′, illude i bianconeri, che poi finiscono per soffrire non poco i viola, che pareggiano al 29′ con Kouamé in contropiede e rischiano di ribaltare il punteggio su rigore di Jovic, deviato però sul palo da Perin, alla fine risultato migliore in campo. Di Maria sostituito all’intervallo, non ancora al meglio delle condizioni fisiche e in vista del duello Champions contro la sua ex squadra, lo stesso PSG del neoarrivato Paredes, che provoca il penalty al 42′ e disputa una partita senza squilli. Ma una Juventus così sofferente, pur contro una ottima Fiorentina, deve ritrovare al più presto una condizione atletica e un centrocampo meno spaesato, in vista dei ben più gravosi impegni di Champions. Intanto sale a quota 9 in classifica, affiancando l’Inter impegnata successivamente nel derby, ma finirà inevitabilmente superata ancora da una delle due, anche in caso di parità a S.Siro.
Ma in parità non finisce, al termine di un gran derby tra due grandi squadre. La spunta di misura il Milan 3-2, dopo essere andato sotto per un “golazo” di Brozovic al 21′, ma con grande reazione risponde all‘Inter e nell’ultima mezz’ora del primo tempo prende il sopravvento in virtù di un maggior vigore atletico, e prima pareggia al 28′ con uno strepitoso Leao, poi mette in affanno la difesa nerazzurra fino al riposo. Ripresa che si apre sugli stessi ritmi e ancora Leao, incontenibile, al 54′ offre a Giroud un assist prezioso che il francese sfrutta alla sua maniera, mettendo il pallone sull’estremo opposto della posizione di Handanovic che pure la tocca, ma non abbastanza da mandarla fuori. Milan in vantaggio, meritatamente per quanto ha messo in mostra da almeno 40 minuti, e non si ferma Leao, stratosferico, mandando ancora in delirio i tifosi: al 60′ danza sul pallone in piena area, aggira tre nerazzurri e ancora una volta beffa Handanovic per il 3-1. Partita che sembra chiusa ma l’Inter non si arrende, Inzaghi inserisce Mhkitarian, Di Marco e Dzeko, poi anche D’Ambrosio e Gosens. E la mossa sembra dare i suoi frutti, perché l’Inter torna a spingere, il Milan arretra e inizia a subire gli attacchi sempre più frequenti dell’avversario, che infatti al 66′ accorcia le distanze e riapre la partita proprio con Dzeko, che aggancia un pallone vicino all’area piccola e batte Maignan. 3-2 e l’Inter vuole crederci, insiste e nei 10 minuti finali mette alle corde il Milan e soprattutto il grandissimo portiere, che per ben 3 volte si erge clamorosamente ad ultimo baluardo a difesa della vittoria. Che poi arriva, anche se poco prima del fischio finale, in pieno recupero, il portiere rossonero si supera togliendo letteralmente dalla porta una cannonata di Mhkitarian, che stava infilandosi nel sette alla sua sinistra. Sudori freddi in panchina del Milan, con giocatori che si guardano mettendosi le mani in faccia per lo scampato pericolo. Che dire, al fischio finale non resta che una bella immagine del calcio milanese, con un derby ad alto livello che il Milan torna a vincere, dimostrando di essere degna del titolo appena conquistato. E l’Inter, che non è certo stata a guardare, ha messo in mostra altrettanta qualità ed esperienza dei suoi uomini chiave come Brozovic, Skriniar, Chalanoglu, pur soffrendo la giornata non ottimale di Barella e Lautaro, oltre all’assenza del gigante belga Lukaku. Poco più di un quarto del girone di andata, ma già si intravvedono le ombre di chi si contenderà il titolo 2022/23.
Chiude la serie di anticipi lo scontro tra Lazio e Napoli, che premia alla fine la squadra partenopea. Spalletti esulta, Sarri si arrabbia, ma nessuno può dire che non se la sia giocata. La formazione di Luciano il toscano vince 2-1 in trasferta e si porta a 11 punti in classifica, offrendo prova di solidità dopo lo svantaggio iniziale per gol di Zaccagni. Il Napoli crea tanto, mostra tutto il suo straordinario potenziale e trova una vittoria pesante, anche per il morale prima della sfida contro il Liverpool. Kim pareggia di testa, Kvaratskhelia nella ripresa completa la rimonta. Ma in mezzo ci sono tanti interventi decisivi di Provedel e due pali: il primo di Kvara dopo una veronica straordinaria e una botta da fuori, il secondo di Osimhen di testa. La formazione di Sarri protesta per un contatto in area di rigore al 67′: Mario Rui sbraccia e atterra Lazzari, per Sozza si gioca. Il Napoli – trascinato dai nuovi acquisti – aggancia il Milan ed è in vetta per una notte, la Lazio non replica la bella prova contro l’Inter e resta a otto. La nota negativa per gli azzurri è l’infortunio di Lozano, uscito in barella nel primo tempo dopo il testa contro testa con Marusic.
La giornata n°5 prosegue oggi con Cremonese-Sassuolo alle 12.30, Spezia-Bologna alle 15, H.Verona-Sampdoria alle 18 e Udinese-Roma alle 20.45. Arrivederci a domani e buona domenica!
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845