Quelli che la Meloni è contro le donne… Scusate, ma non era la sinistra a blaterare che con lei primo ministro i diritti delle donne andrebbero a farsi benedire? No, perché allora spieghino nel Pd perché ci sarà Bello Figo il prossimo 11 settembre al District Festival di Legnano, evento sostenuto e patrocinato dall’amministrazione comunale di centrosinistra, nelle persone del sindaco dem Lorenzo Radice e dell’assessore alla Cultura Guido Bragato. Boh.
Il cantante di origini ghanesi Bello Figo, al secolo Paul Yeboah, nei suoi brani non è che le donne godano di buona fama. Ecco qualche perla: un pezzo abbastanza esplicito già nel titolo Tro**o a facoltà: «Mi ci vuole un ca*** di ricambio/ Eh spinge bene perché questa fa anche la ballerina in discoteca/ Poi, ballerina in discoteca, min***a ti fa dei movimenti che/ Mi**ia ti fa degli smorza candela sull’uccello/ Te lo fa scomparire proprio».
Pd che imbarazzo con Bello Figo che umilia le donne
Dopo tutte le ingiurie alla Meloni e al centrodestra, quel grido patetico “Ho paura” di star, starlette e cantanti “coriste” di Letta e compagnia, arriva Bello Figo che tratta le donne come oggetti? Nessuno fiata? Sesso e possesso nei suo brani. Incitazioni allo stupro. Ne sono testimonianza gli epiteti «fi**a bianca» e soprattutto la hit più nota di Bello Figo, Non pago affitto: «Noi vogliamo le fi**e bianche, sco***e in bocca», fino alla minaccia, «Un sacco di fi**e bianche saranno sco**te». Basta così: siamo oltre la volgarità . Ecco che “frontman” si sceglie il Pd. Hanno avvertito Natalia Aspesi? Hanno invitato Michela Murgia, Michela Marzano, Vanessa Incontrada ? Che ne pensano?. Ma soprattutto che figura di palta fa il Pd.
L’assessore Pd giustifica le volgarità di Bello Figo: “Allegoria”
Solo dal centrodestra locale c’è stata un presa di posizione: la consigliera comunale leghista di Legnano Daniela Laffusa ha scritto un post su Facebook in cui sosteneva che le canzoni di Bello Figo «incitano allo stupro. Volgarità e violenza sono il “punto forte” dei suoi testi» e invitava il sindaco «a dissociarsi da questa scelta e ad annullare l’evento». Insieme ad altri consiglieri si è recata al Centro Pertini della città, dove si teneva la conferenza stampa di presentazione del District Festival, per chiedere la revoca del concerto. Ma l’assessore – riporta la cronaca di Libero– ha risposto in maniera assurda: siamo noi che sbagliamo prendendo alla lettera i testi del rapper, non percependone il valore “allegorico e artistico”. «Pur comprendendo una possibile difficoltà nel leggere i testi delle canzoni di Bello Figo a livello letterale», ha spiegato Bragato, bisogna tener contro che: «nelle sue manifestazioni è talmente esagerato e provocatorio che rende evidente quanto sia trash e caricaturale: il messaggio che passa non deve essere quello letterale, che comunque non istiga alla violenza». Ossignore. E, morale della favola, il concerto si farà.
Bello Figo al concerto per il Pf: immagine mortificante della donna
Con un’altra contorsione, raccontano i consiglieri del centrodestra, quella di Bello Figo è arte mentre chi si ribella all’immagine mortificante che esce dai suoi testi è fascista perché lo vuole censurare. La sinistra è così, abituata a capovolgere la verità. Per la cronaca, l’amministrazione di una sinistra che a parole si indigna per la violenza sulle donne poi stanzia 42mila euro per un evento in cui viene accolto un rapper che calpesta la dignità dell’essere femminile. C’è da chiedersi cosa ne pensino le citate signore, non dimenticando Laura Boldrini e la candidata dem locale. E’ lecito attendersi una vibrata protesta dalle donne progressiste o nel magico mondo della sinistra è una pia illusione? Non si vergognano di fronte ad alcuni testi come Cucina la donna? «Io sono un maschio/ Cucina la donna/ Io c’ho fame/ Cucina la donna/ (…) La mia tipa sta arrivando/Quindi fra poco scopo/ Voglio provare quella posizione/ Che ho visto nel film porno». Dove lo trovino il significato allegorico e simbolico…
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