“Il centro sportivo Carraro di via dei Missaglia versa in condizioni a dir poco pietose, a causa dell’incuria dell’amministrazione comunale e dell’incapacità della sinistra di mantenere le promesse mantenute. A gennaio 2021 l’allora assessore allo Sport Guaineri aveva annunciato con soddisfazione che dodici mesi dopo avremmo avuto un impianto completamente riqualificato. Di mesi ne sono passati 21 e il Carraro è ancora immerso nel degrado, tra sterpaglie, gabbia dei lanci deteriorata, pista da rifare, campo da calcio senza manto e senza recinzioni.
Questa è l’attenzione che il sindaco Sala e la sua giunta hanno nei confronti delle periferie, delle famiglie e dei loro figli che non possono più godere di un autentico punto di riferimento per il loro quartiere. Non solo lo hanno abbandonato alla mercé delle occupazioni abusive ma non sono nemmeno in grado di rispettare le tempistiche di riqualificazione. Siano chiari coi cittadini: ora basta con le prese in giro”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

Interviene anche Andreana De Franceschi, consigliere della Lega in Municipio 5: “Negli incontri avuti in primavera col Presidente e l’Assessore allo Sport del Municipio 5 ci è stato più volte ribadito che i lavori sarebbero finiti con l’autunno e che a febbraio, al massimo a marzo 2023, le società sportive sarebbero rientrate nel centro sportivo. Lo scorso 13 giugno, l’Assessore allo Sport di Milano, Martina Riva, disse che i lavori sarebbero terminati a fine giugno. Successivamente il Presidente di Municipio dichiarò che il termine dei lavori sarebbe stato il 24/26 settembre. Questa data sarebbe stata possibile se i lavori fossero stati effettuati, ma al Carraro tutto langue. È stata fatta solo una parte dei lavori su quello che sarà il campo di calcio sintetico (ribadiamo che anche questo è stato un errore di progetto: costa una cifra esorbitante e poi ci sarà il problema delle smaltimento). La situazione è assurda: i lavori sono iniziati a febbraio e dopo sette mesi c’è ancora molto da fare. Non solo: cominciamo a pensare che anche il rientro a febbraio/marzo sia una chimera. A questo punto ci domandiamo se il Comune ci sta prendendo in giro. Se ci fossero problemi con la ditta non hanno gli strumenti per far rispettare i tempi? Nel piano dei lavori erano previste 9-10 persone al giorno a svolgere i lavori, ma chi le ha mai viste tutte queste maestranze?”
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845