Buon lunedì ai lettori, domenica da “caduta degli dei”, scoppiettante e affumicata a pranzo, soprattutto, per l’Inter che al Friuli subisce dall’Udinese, nel finale, la terza sconfitta su 7 partite. Non da meno la domenica al buio anche per la Juventus, sconfitta a Monza, e per la Roma sconfitta all’Olimpico dall’Atalanta, ma vediamo con ordine gli eventi.
Udinese-Inter 3-1. Decisamente sottotono, soprattutto nei risultati, questo avvio di stagione dei nerazzurri, ora sotto accusa sia in campo che in panchina, con Inzaghi che inizia a vedere fosco circa la solidità della sua posizione. Dopo gli scalpi di Fiorentina e Roma l’Udinese travolge anche l’Inter e guida, almeno per qualche ora, la classifica di Serie A. Un punteggio inequivocabile, scaturito dall’autorete di Skriniar e dai gol di Bijol e Arslan. Inutile per i nerazzurri il vantaggio iniziale firmato Barella al 5′: il centrocampista nerazzurro calcia da posizione defilata e pesca l’incrocio dei pali. Poi, però, l’Udinese prende possesso del match con personalità e forza fisica straripante. Gli uomini di Sottil pareggiano al 23′ grazie allo sfortunato autogol di Skriniar, per poi controllare i ritmi di tutto il resto della prima frazione di gioco. Alla mezz’ora fuori gli ammoniti Bastoni e Mkhitaryan, scelta forte e mal presa dai due giocatori, che farà certamente discutere.
Nella ripresa, solo una grande occasione per Dumfries, per il resto Sottil è perfetto direttore d’orchestra e azzecca tutte le scelte, costringendo l’Inter ad abbassarsi e spingendo i suoi a sfruttare gli spazi. Un pareggio stretto che si trasforma in estasi al minuto 85′, col colpo di testa di Bijol e diventa trionfo a pochi secondi dalla fine grazie ad un’altra zuccata, stavolta di Arslan: l’Udinese guarda con ampio merito tutti dall’alto, almeno fino alle 18. L’Inter sprofonda di nuovo, non basta invocare chi non c’è e la sfortuna del secondo autogol consecutivo di Skriniar. La squadra deve riavviare connessioni interrotte da black out poco chiari, in relazione ad un rendimento decisamente al di sotto di standard recenti.
Ma come anticipato, la domenica risulta poi indigesta anche ad un’altra big in ombra, e in crisi di identità: la Juventus esalta nientemeno che il Monza, capace di trovare la sua prima vittoria (1-0) proprio contro i blasonati bianconeri, in inferiorità numerica per un rosso a Di Maria (fallo di reazione) al 40′ del primo tempo. Giornata storica per la squadra brianzola che, grazie a un gol di Gytkjaer al 74′, festeggia il suo primo successo di sempre in Serie A. Sulla bilancia del match pesa come un macigno l’espulsione dell’ex PSG, mandato negli spogliatoi da Maresca al 40′ con un rosso diretto per un fallo di reazione dell’argentino ai danni di Izzo (gomitata al petto). Pomeriggio da incorniciare per Palladino, che al debutto da allenatore centra una vittoria prestigiosa che potrebbe cambiare totalmente la stagione dei biancorossi. Buio pesto per la Juventus, che ha sbagliato totalmente approccio alla gara ed è stata sconfitta con merito. Per Allegri è la prima sconfitta stagionale in campionato, che arriva dopo i pareggi contro Salernitana e Fiorentina e i ko in Champions League contro PSG e Benfica. Allarme rosso, come per l’Inter.
La Fiorentina torna ad assaporare il gusto dolce del successo con un rotondo 2-0 al Verona, dopo tante partite complicate, e una serie grigia di cinque pareggi e tre sconfitte che hanno sgretolato le certezze costruite nella scorsa stagione da Italiano. Lo fa con Jonathan Ikoné, che al 13’griffa il suo secondo gol in maglia viola concretizzando una fiammata delle sue, rientrando verso il centro dopo una sgasata inafferrabile sulla destra. E Nico Gonzalez, tornato a disposizione dopo quasi un mese di stop, pone il suo timbro nel finale, proprio al 90′. Un guizzo sul primo palo, un inserimento da attaccante vero, per raccogliere l’assist di Madragora e scacciare la lunghissima fila di fantasmi nata dalla serie prodigiosa di interventi di Montipò, che tra l’altro neutralizza un rigore di Biraghi alla metà del primo tempo.
Atalanta che riprende il volo. La formazione di Gasperini sbanca l’Olimpico e si piazza in vetta alla classifica: 1-0 contro la Roma grazie a Scalvini, servito da Hojlund e bravo a trovare l’angolino al 35′. I due classe 2003 sono l’immagine della nuova Atalanta, che vola in questo avvio di stagione. I giallorossi si presentano alla sfida senza Dybala, fermato nel riscaldamento da un problema al flessore sinistro, e dopo lo svantaggio sbattono su Sportiello, entrato dopo pochi minuti al posto di Musso, uscito per trauma cranico dopo lo scontro con Demiral. Nella ripresa la Roma protesta per due contatti tra Okoli e Zaniolo (strattonano entrambi), Mourinho viene espulso e Shomurodov ha la palla del pari, ma non trova la porta di testa. La Roma non capitalizza, l’Atalanta fa il colpaccio, e Gasperini gongola.
Risorge invece la Lazio, dopo la scoppola di giovedì contro il Midtjylland i biancocelesti ripartono a tutto gas e battono 4-0 la Cremonese. Decisive le reti di Immobile (2), Milinkovic-Savic e Pedro. Per la truppa di Sarri è un risultato molto importante: un eventuale pareggio o sconfitta, dopo le parole al veleno del tecnico, avrebbero aperto un mini-crisi interna, invece i capitolini tengono il ritmo delle prime della classe e si assestano al 5° posto. Notte fonda per la Cremonese, che nonostante una proposta di gioco convincente non riesce a incamerare i primi tre punti.
E chiude la giornata il match clou a S.Siro tra Milan e Napoli, da cui scaturisce un risultato che si accoppia con quello di Inter e Juventus: una sconfitta contemporanea delle tre big storiche non si registrava dal 2015, quando tale evento già mancava invece da ben 21 anni (1994). Dopo una partita vibrante, infatti, il Napoli esce da S.Siro con la vittoria (2-1) e con 3 punti d’oro in virtù di un gran primo tempo e una condotta accorta per tutta la gara. Tutto ciò senza togliere meriti al Milan, che ha dimostrato ancora di essere in grado di bissare lo scudetto appena vinto, nonostante un’assenza decisamente pesante, quella di Leao (squalifica), ma i partenopei vincono la prima sfida diretta e balzano al primo posto insieme all’Atalanta di Gasperini. Il tabellino finale elenca le reti di Politano, Giroud e Simeone. Per i campani si tratta di un risultato particolarmente significativo, perché rappresenta uno stato di grazia evidente e notevole in vista della stagione, mentre per i milanesi è una battuta d’arresto che, in piccola parte, ridimensiona almeno temporaneamente le ambizioni del club.
E’ tutto quindi per questa turbolenta settima giornata, ora spazio alla nazionale e il campionato riprenderà tra due settimane con 3 anticipi, sabato 1° Ottobre, con Napoli-Torino alle 15, Inter-Roma alle 18 ed Empoli-Milan alle 20.45.
Buona fine settembre a tutti, arrivederci!