E’ che vestito un po’ così, da docente universitario in permesso, gli occhiali da acculturato raffinato, l’espressione inamovibile, la gestualità assente, un disco rotto in tasca che sputa insulti gratuiti a Meloni e centrodestra, a chi ispira fiducia?
Alla classe operaia? A chi tenta di sbarcare il lunario con il suo negozietto? All’intellettuale che ha già idee sue? A chi? Neppure ai “compagni” che non trovano tracce del loro credo. Ma Letta, si dirà, ha agganci in ogni dove, è portatore del politicamente corretto, senza un lampo di idea creativa.
Divertente l’analisi, dati in mano, di Libero.
“Il disastro social di Enrico Letta lo raccontano bene i numeri del suo ultimo post anti-meloniano. Tralasciando i contenuti, roba da far addormentare anche uno appena sveglio – la solita solfa sulla Meloni che è femminile ma non femminista e vuole il patriarcato – è interessante soffermarsi sulle cifre: 3.000 reazioni su Facebook, di cui 1.100 soli veri like, di gente che davvero apprezza, e 1.900 faccine sorridenti, di gente cioè che lo prende per i fondelli e ad esempio nota, a buona ragione: «Faresti diventare di destra anche Berlinguer».
Ma soprattutto è stata una delle rare volte in cui un commento ha preso di più del post stesso: la risposta della Meloni sotto la frase di Letta, «Ma questi testi li scrivi tu? Perché o hai perso il senso della misura o stai pagando qualcuno che ti detesta», ha ottenuto quasi il triplo di like, circa 8.200. Già questo rende l’idea della direzione in cui sta andando il Paese. E della tragicommedia di cui sta diventando protagonista Letta.”