Addio Lydia Alfonsi, dicevi “…e, forse, l’amicizia può nascere anche così, ascoltando il mare, insieme”

Cultura e spettacolo

L’incontro nel lontano 2006 con una donna sensibile e un’attrice straordinaria che ci ha lasciato

Potrei dire che in una giornata di noia, quando per salvarmi dalle cose scontate e ripetitive immagino e rivedo i sogni belli e intatti, ma mai realizzati di una adolescente goffa e malinconica, gli occhi chiusi o quasi, seduta al bagno “La Meridiana” di Marina di Massa, discreto e ospitale, bianco e azzurro… potrei dire che l’ho incontrata così: una vera regina, fiera e bellissima, gli occhi neri e attenti, disponibile allo scambio e riservata, lucida e prudente, appassionata e tenera, l’ombra di un cappello di paglia che gioca con gli occhi, i gesti ampi, quasi a disegnare scene in un teatro immaginario.

Sì, ho incontrato così Lydia Alfonsi.

E in un’estate qualsiasi, diventa ogni giorno, un appuntamento atteso e desiderato per conoscerLa meglio, per capire, per condividere il tempo, per ascoltare, per volerLe bene..

Si scioglievano nell’aria le voci, il mare cantava la sua nenia, seduta accanto a Lei respiravo con gioia quel mondo ancora così pieno di una grazia antica.

“Ho iniziato a recitare per aiutare la mia famiglia che era numerosa”.

Semplicemente, senza spavalderia.

E ti accorgi che ha sempre una parola di attenzione per gli altri, che ama i colori, che è sensibile e creativa e, a volte, scopri una malinconia taciuta, quasi clandestina propria di chi ha un’anima ricca a cui la vita ha riservato amore, delusioni e amarezze.

“ Un artista deve fare gavetta, la bravura deve essere legata alla validità della persona”.

E la voce sembra diventare musica in armonia con il cuore, con il suo vissuto, in modo sommesso e pudico.

“A volte non ho saputo dire “grazie””.

E sei stupita da questa verità, come davanti ad un mistero, il suo mistero svelato, quasi che la voce oggi, voglia gridarlo quel “grazie” cento, mille volte.

 “Ho fatto il repertorio della Duse perché assomigliava a mia madre”.

Forse un amore irrisolto quello con la madre, ma il suo pudore taglia le mie domande. Resta nell’aria la tenerezza del ricordo.

“Ho amato molto. Un uomo, soprattutto: Giacomo Vaccari che mi diresse in “Mastro Don Gesualdo” e ne “La Pisana” in RAI” (1961).

1966 Lydia Alfonsi con Giulio Bosetti in “Luisa Sanfelice”

Sì ricordo: una regia incisiva, modernissima nei tagli e Lei, gli occhi di febbre, il viso scarno proteso e la voce che bruciava, filtrando dolcezza e passione fino alla morte.

Avevo 18 anni e mi reinventavo una vita, ora da eroina, ora da vittima, trascinata dalla grande suggestione del Suo teatro, esaltata da un gioco più grande di me, eppure, a volte, così vero e così bello.

“Questa sera andiamo ad ascoltare il mare, insieme?”

Lentamente, in una luce ancora chiara, ci avviciniamo ad un ristorante sul mare, proteso verso l’orizzonte rosso e oro al tramonto. Non c’è fretta, camminiamo sul lungomare con i mercatini illuminati, i colori, le ombre lunghe per quella luce polverosa che prelude la notte ed è come un’attesa. Ancora non capisco il perché. Ma quella notte ascolto il canto del mare con Lei, in un silenzio sacro e maestoso e capisco che la voce del mare sa far affiorare frammenti di vita reale e sognata, racconti segreti e struggenti, ritratti dell’anima. La sua arte libera, nuova che sapeva mescolare realismo ed eleganza, magia e verità. Le sue donne intense e straordinariamente espressive. La sua voce tragica, ma dolce: una sfida continua. La sua vita geniale e spudoratamente protagonista del tempo.

E affiora, forse, una certa stanchezza del vivere, oggi, per una vita che ha cambiato il passo ma che non ha smesso di cercare il cuore degli altri, perché non si può mettere un confine ai sentimenti.

“Il mare canta l’infinito, il mistero e, forse, l’amicizia può nascere anche così, ascoltando il mare, insieme”

 

Nene Ferrandi dal volume “Il mio Novecento”

Biografia

Alidya Alfonsi, attrice. Ha attraversato il secolo scorso con la Sua Arte.

Nata a Parma

Le sue donne protagoniste in teatro e in TV:

– La Pisana da Ippolito Nievo

(Rai 1 – Regia di Giacomo Vaccari).

Bianca Trao inMastro don Gesualdo

(Primo filmato fiction Rai 1 – RTF France – Regia di Giacomo Vaccari)

– Vittoria Colonna in “Michelangelo”

(Rai 2 – Con Gian Maria Volontè).

Luisa Sanfelice nello sceneggiato Rai

(Regia di Leonardo Cortese).

Registi Teatro: Strehler, Vaccari, Squarzina, Enriquez, Menegatti, Formosa, Dolcini, Guicciardini, Milton Moss.

Le figlie a cui ho dato vita nei grandi teatri all’aperto:

Medea, Elettra, Elena, Fedra.

E nei teatri italiani e stranieri: La donna del mare, Gertrude Stein, Arlecchino, Francesca da Rimini, La Gioconda, Maria di Nazareth, Eleonora Duse.

Ha scritto: “Aforismi e Flashback D’Amore” (edigraf editore)

Premi: E’ stata insignita del titolo ufficiale della Repubblica per la Cultura e il Teatro dal Presidente Pertini.

Per l’interpretazione dello sceneggiato “Il segreto di Luca” tratto dall’omonimo romanzo di Ignazio Silone fu dichiarata dalla critica francese la miglior attrice televisiva italiana.

Per l’interpretazione della figura di Bianca Trao in Mastro don Gesualdo di G. Verga, ottenne la Maschera d’argento.

 

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