La grande fuga dalla Russia: noleggiati motorini e bici per passare il confine

Esteri

Si restringe la platea dei paesi che accolgono i cittadini russi, cede anche la Finlandia. Riunione Ue domani per decidere un’eventuale linea comune

 L’esodo dalla Russia non si ferma. Martedì Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale per la guerra in Ucraina, e la notizia ha scatenato la fuga disperata di decine di migliaia di cittadini. Ma tanti paesi hanno chiuso le porte davanti ai russi, il che ha creato una situazione molto difficile ai confini ancora (più o meno) liberi, soprattutto verso l’Europa. Sarebbero circa 70 mila gli uomini fuggiti dalla Russia o che stanno escogitando un piano di fuga, secondo la stima dell’ong Guide to the Free World. La presidente Ira Lobanovskaya ha spiegato in un’intervista al Guardian che il sito web dell’organizzazione è stato visitato più di 1,5 milioni di volte dal momento del discorso di Putin.

L’Europa volta le spalle

Dopo l’annuncio, naturalmente, i paesi più vicini alla Russia hanno reagito per primi: LituaniaLettonia ed Estonia hanno quasi subito dichiarato di non offrire rifugio ai russi in fuga dalla mobilitazione “per motivi di sicurezza”. I Paesi baltici, insieme alla Polonia, avevano già deciso (giorni prima della notizia ‘bomba’) di vietare l’ingresso dei russi nei loro territori, anche se sono in possesso di un visto Schengen. Ora però, hanno ribadito che non rilasceranno nemmeno visti umanitari a coloro che si sottraggono alla mobilitazione. “Né la Lituania né alcun altro Paese ha il dovere di salvare dalla mobilitazione i cittadini russi”, né di permettere l’ingresso per ragioni umanitarie a chi “fino a poco fa appoggiava la guerra”, lo ha affermato il primo ministro lituano Ingrida Šimonytė. E’ inutile cercare asilo anche nella Repubblica Ceca, perché secondo il ministro degli Esteri, Jan Lipavský, “coloro che lasciano il proprio Paese per evitare un dovere imposto dal loro stesso Stato non rispettano i criteri per ricevere asilo umanitario”. Infine, fa un passo indietro anche la Norvegia, che ha sospeso temporaneamente l’accordo sulla semplificazione del regime dei visti siglato nel 2007 con la Russia.

E alla fine cede anche la Finlandia. E’ l’unica via di fuga verso l’Unione europea, infatti si sono create file chilometriche alla frontiera. Oggi, però, Helsinki ha annunciato che limiterà “in modo significativo” l’ingresso dei russi sul proprio territorio. Il governo, sottolineando che l’afflusso dei russi che tentano di evitare di essere chiamati alle armi sta creando “gravi danni alla posizione internazionale della Finlandia”, ha precisato che la decisione di limitare gli ingressi e i visti turistici è stata presa dal presidente e da una commissione ministeriale.

Ma non tutti hanno chiuso le porte. La Germania ha annunciato di essere pronta ad accogliere i disertori dell’armata russa. “Coloro che si oppongono coraggiosamente a Putin e si mettono quindi in pericolo, possono chiedere asilo politico alla Germania”, ha detto la ministra dell’Interno Nancy Faeser.

L’Unione europea non sa ancora quale strada prenderà. “È una questione nuova, che stiamo monitorando. Domani si terrà una riunione del gruppo di lavoro per affrontarla e vedere come agire”. Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer. “Ricordo che c’è già un quadro che garantisce la richiesta di asilo per le persone che pensano di averne diritto”, ha aggiunto Mamer. Il governo tedesco sta premendo per una linea comune a livello comunitario. Il fatto che molti uomini russi tentino di evitare il servizio militare in Ucraina è “un buon segnale”, ha detto il portavoce del governo Steffen Hebestreit oggi a Berlino. Ora si tratta di trovare una “soluzione praticabile” insieme agli altri Stati membri dell’Ue, ha aggiunto. “Le ragioni di ciascun presunto obiettore di coscienza devono essere esaminate prima di garantire l’asilo”, ha detto Hebestreit, aggiungendo che “deve essere appurato che la persona in questione non lavori in realtà per lo Stato russo”.

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Fuga in ogni direzione, anche in bici

Ma non è l’Europa l’unica zona d’interesse, anzi. Già nelle prime ore sono finiti tutti i biglietti aerei sulle rotte rimaste aperte verso l’estero. Sold out ogni volo diretto per TurchiaAzerbaigianArmeniaKazakistanUzbekistanKirghizistan Georgia. Questa direzione è ‘la più facile’, in quanto non richiedono un visto o hanno adottato un regime semplificato nei confronti dei russi.

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