Un giovane imprenditore del sud “Non voglio il reddito di cittadinanza, ma queste tasse ci impediscono di sopravvivere”

Società

Sono un giovanissimo micro imprenditore che dopo due lauree e un master ha messo su durante la pandemia un’agenzia di Marketing con notevoli risultati.

Nonostante la pandemia abbiamo lavorato con importanti Università e società per cui abbiamo curato e gestito tutto il marketing digitale.

PURTROPPO visto il tanto lavoro abbiamo deciso di prendere un ufficio poco prima degli aumenti dei prezzi.

Avevo assunto due ragazzi giovanissimi che grazie alla mia società non hanno avuto la necessità di andarsene al nord per poter lavorare nell’ambito per cui avevano studiato.

Nonostante il 100% di deducibilità dei nostri servizi, in questi ultimissimi mesi la situazione è diventa tragica.

Ad agosto non abbiamo chiuso per continuare ad offrire ai nostri clienti un servizio che senza dubbio gli permette di avere un incremento di fatturato. Ma il condizionatore ci è costato tutto il nostro sudore.

I clienti hanno smesso di pagarci e non riusciamo più a trovare nuovi clienti come prima!

Mi chiedo, perché dobbiamo pagare le tasse?

Perché stiamo ancora tutti zitti e siamo qui a parlarne dietro una tastiera?

Perché ad un giovane, ad un imprenditore, ad una mamma ed un padre di famiglia devono essere tolti così tanti soldi ad ogni singola fattura?

Cosa ci da questo stato in cambio?

Vi prego, facciamo qualcosa.

Non voglio prendere il reddito di cittadinanza, voglio costruire una famiglia e dare un futuro migliore ai miei figli!

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