Donne in politica: al vertice solo il 30%, 15% del centrodestra

Attualità

“Le donne in politica possono. Ma a destra, non a sinistra. Prima con Elisabetta Casellati alla presidenza del Senato, oggi con Meloni”, ammette da Italia Viva Teresa Bellanova, vice ministra uscente ai Trasporti. “C’è un punto di sconfitta per chi come me ha fatto battaglie femministe: non basta avere la rappresentanza paritaria. Credo che nella politica si sia inserito un virus: quello dei leader solitari. E noi donne purtroppo siamo state contagiate”, dice Bellanova. “Siamo in un Paese che dal punto di vista culturale non è ancora abituato a vedere donne nei posti di potere”, dice Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e ora con il Movimento 5 Stelle alla Camera. “C’è molto da fare e anche per questo, un po’ controcorrente, penso che, per quanto non condivida nulla delle politiche di Giorgia Meloni, una donna premier possa dare un messaggio. Certo saranno importanti anche le politiche che farà per le donne e su questo siamo lontane anni luce”. “Ho il privilegio di appartenere a un Movimento che ha sempre puntato sulla rappresentanza femminile”, aggiunge la sua collega di partito Paola Taverna. “Ma mi rendo conto che da donna a livello sociale è molto difficile portare avanti tutti gli impegni in con agevolezza”.

Per la vicepresidente uscente del Senato c’è anche una questione culturale: “Si concentravano più sulle mie scarpe che sui miei disegni di legge”, dice ricordando anche alcuni titoli poco felici riservati all’ex sindaca M5s Virginia Raggi. “Alcune donne possono essere attaccate in maniera offensiva senza considerare la qualità o il ruolo che svolgono, ma semplicemente in quanto donne”. …A snocciolare i dati – ancora provvisori – delle elette nei vari partiti ci pensa un tweet proprio del leader di Azione: è donna il 46% dei futuri parlamentari di Italia viva e Azione, il 45% per il Movimento 5 Stelle, il 31% di Pd e di Alleanza Verdi-Sinistra, il 30% di Forza Italia e Fratelli d’Italia e il 29% della Lega. “Su 119 parlamentari del Pd 36 donne sono un numero troppo basso, questo è un tema da congresso, non i nomi”, scrive su Twitter la (rieletta) deputata dem Chiara Gribaudo. “La cultura patriarcale nel Pd consiste in quello che è successo -spiega all’ANSA -: alcune donne in vista ce la fanno, ma si fa fatica a far crescere una classe dirigente sul territorio, anche se le donne ci sono”. “Non vedo Letta e la sua segreteria come patriarcali”, smorza Debora Serracchiani, capogruppo uscente del Pd alla Camera che ammette però un problema sulle candidature: “Forse abbiamo sottovalutato l’effetto che il taglio dei parlamentari avrebbe avuto sulla rappresentanza di genere”. “Noi di Fdi crediamo nella presenza femminile e siamo orgogliosi e orgogliose di avere l’unica donna presidente di partito e – ora possiamo dirlo – unica donna candidata premier”, commenta senza nascondere la soddisfazione Isabella Rauti.

Da un’analisi dell’ANSA

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