Con l’attivazione a Milano di area B, una decina di importanti parcheggi di interscambio (dove si lascia l’auto per prendere i mezzi) sono inutilizzabili da alcuni veicoli perché dentro i varchi delle telecamere. Chiediamo al Comune soluzioni alternative per i pendolari con abbonamento o che dimostrano di lasciare davvero l’auto al parcheggio. Intanto, per chi ha l’abbonamento c’è la possibilità di chiedere il rimborso: ecco come.
Si chiamano parcheggi di interscambio e sono quei parcheggi costruiti appena a ridosso dei limiti periferici di un comune, lungo le più o meno grandi direttrici che dall’hinterland portano in città. Sono dotati di un collegamento alle linee urbane (in genere tram, passanti, autobus o metro) e vengono usate principalmente dai lavoratori che abitano nei comuni limitrofi per venire a lavorare in città: arrivano con l’auto, parcheggiano, prendono bus e metrò per entrare in città e poi la sera tornano a recuperare l’auto.
I divieti di area B
A Milano ce ne sono parecchi di parcheggi di interscambio, tutti piuttosto frequentati. Ma dal 1° ottobre, alcuni di questi sono diventati inaccessibili per alcuni veicoli. Come sappiamo, da qualche giorno, sono entrati in vigore i nuovi divieti di circolazione di Area B, operativa ogni giorno feriale tra le 7:30 e le 19:30. In particolare, all’interno dei limiti comunali (controllati da decine di telecamere), è vietato l’ingresso alle auto euro 2 benzina, diesel euro 4 e euro 5 (anche con filtro antiparticolato).
14 parcheggi non più utilizzabili
Dal sito del Comune di Milano, però, risulta che ci sono alcuni parcheggi di interscambio molto utilizzati dai pendolari che sono posti all’interno dell’area B; in questo modo, molti pendolari (quelli che non hanno la possibilità di cambiare la propria auto inquinante con un nuovo veicolo), non possono raggiungere questi parcheggi, se non prendendo una multa per essere entrati in area B. Degli attuali parcheggi di interscambio di Milano, 12 sono con accesso esterno ad Area B. I restanti 14 parcheggi possono essere raggiunti con il proprio veicolo solo negli orari in cui Area B non è attiva.
- Bovisa 1 Bovisa Politecnico Trenord
- Cassiodoro Tre Torri M5 (feriali 5:30-1; festivi 6-1)
- Caterina da Forlì Bande Nere M1 (feriale 5:30-1; festivo 6-1)
- Crescenzago M2 (feriale 7-20)
- Einaudi Gioia M2 (lun-ven 7-21:30; sab 7:30-14)
- Forlanini Tram 27, Bus 73 (sempre aperto)
- Lampugnano M1 (feriale 5:30-1; festivo 6-1)
- Lodi Lodi TIBB M3 (sempre aperto)
- Maciachini M3 (feriale 5:30-1; festivo 6-1)
- Ripamonti Tram 24
- Rogoredo M3 (feriale 5:30-1; festivo 6-1)
- Romolo M2 (sempre aperto)
- Romolo multipiano M2 (feriale 5:30-1; festivo 6-1)
- San Leonardo M1 (sempre aperto)
Se togliamo parcheggi come Cassiodoro Tre Torri, Caterina da Forlì Bande Nere, Einaudi Gioia, Lodi TIBB e Maciachini che sono piuttosto centrali e offrono altre alternative, i restanti nove sono invece parcheggi fondamentali per i lavoratori pendolari che arrivano da fuori Milano data la congestione degli altri parcheggi di interscambio o l’assenza di una reale alternativa.
Abbonamento al parcheggio? C’è il rimborso
Come abbiamo visto, a chi ha un’auto incompatibile con area B, anche questi parcheggi risultano inaccessibili perché posti all’interno dei varchi (spesso solo per pochi metri). Ma cosa succede a chi ha fatto l’abbonamento annuale per la sosta in questi parcheggi? In pratica ha pagato per un parcheggio non più utilizzabile. L’abbonamento a questi parcheggi è gestito da Atm, e non è modificabile. Tuttavia è possibile chiedere il rimborso anche se solo per gli abbonamenti annuali. Ci si può fare rimborsare il 90% del costo che non si è potuto utilizzare a causa del provvedimento, con l’aggiunta anche della quota mensile in corso (ottobre in questo caso) ma solo se la richiesta arriva entro i primi 5 giorni del mese. In pratica se si comunica la rinuncia all’abbonamento entro il 5 ottobre, nelle mensilità restanti si conterà anche ottobre (e si otterrà il 90% dei mesi restanti comprensivi di ottobre). Se si farà richiesta dopo il 5 ottobre si conterà nei mesi non goduti solo da novembre in poi. Tutte le richieste devono essere fatte attraverso Atm point.
Servono soluzioni alternative per i pendolari
Proprio per evitare che molti utenti non possano più utilizzare importanti strutture dove lasciare l’auto ed entrare in città con i mezzi, abbiamo chiesto un incontro al Comune di Milano per discutere assieme alcune possibili soluzioni alternative. Per i nove parcheggi posti proprio in prossimità dei varchi di area B (o privi di reali alternative), a nostro avviso occorre prevedere corridoi di accesso o soluzioni tecnologiche per evitare che i pendolari muniti di abbonamento rischino le sanzioni. Basterebbe ad esempio permettere a chi è pendolare di comunicare sul portale del Comune di Milano la propria situazione: potrebbe essere utile ad esempio allegare un certificato di residenza in un comune fuori Milano, l’abbonamento a un parcheggio, il luogo di lavoro dentro area B e la dichiarazione del datore di lavoro per ottenere una deroga. Riteniamo anche che per evitare sovraccarico dei parcheggi di interscambio occorra favorire l’intermodalità sui mezzi (maggiori posti bici su treni e metropolitane), consentire trasporto intermodale anche su altri mezzi (monopattino e bici pieghevoli consentite su bus e tram). (fonte Altroconsumo)
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