Dante: un atto d’amore di Pupi Avati verso il sommo poeta.

Cultura e spettacolo

La pellicola è tratta dal romanzo “L’alta fantasia, il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante”, dello stesso Pupi Avati, e narra la vita del Poeta, raccontata da Giovanni Boccaccio, interpretato da Sergio Castellitto.

Il regista ha dichiarato in un’intervista di aver scritto la prima versione del soggetto nel lontano 2003; le riprese effettive sono tuttavia iniziate soltanto nell’estate del 2021, e si sono svolte in Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Roma.

Nel Settembre 1350, e quindi 30 anni dopo la morte di Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio, studioso appassionato dell’opera dantesca, riceve l’incarico dai Capitani di Or San Michele a Firenze, di recarsi nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi a Ravenna, dove risiede la figlia di Dante, suor Beatrice, per consegnarle un risarcimento simbolico in fiorini d’oro per l’esilio ingiustamente subìto dal padre.

In questo lungo viaggio Boccaccio, oltre alla figlia, incontra alcuni personaggi che avevano conosciuto Dante, o assistito alla sua morte; egli è spinto dalla devozione verso il suo Maestro, ma deve fare i conti con la fragilità del suo fisico, malandato e tormentato dalla scabbia.

La vita del sommo poeta è descritta da una serie di flashback, da quando, ancora bambino, aveva perso la madre, fino all’incontro con Beatrice, l’amicizia con Guido Cavalcanti, lo schieramento politico nei Guelfi bianchi, e quindi anche osteggiando il Papa, e il relativo esilio. Boccaccio ricostruisce quindi la vicenda umana di Dante, e le ingiustizie patite, ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che era stato il tragitto del Poeta, fermandosi negli stessi conventi, castelli e borghi.

Una vicenda che trova il suo momento più alto, che secondo Avati è anche il motore dell’arte di Dante, nell’amore per Beatrice, un amore nato quando entrambi avevano soltanto 9 anni, e finito con la morte prematura di lei, che nel frattempo era stata indotta dalla famiglia a sposarsi con un signore fiorentino.Pupi Avati ci regala uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, una prova intessuta di passione e poesia; ci sono indubbiamente voluti coraggio e “purezza” per fare questo film; non mi riferisco alla purezza nel significato più classico del termine, infatti Beatrice appare nuda, e Dante fa l’amore con una prostituta, e d’altronde Boccaccio lo definiva un “lussurioso”, un uomo a cui piacevano molto le donne, e aveva avuto diverse avventure amorose durante il suo esilio.

Parliamo di purezza in senso più lato, quasi spirituale: l’amore per la poesia, e la capacità del regista di lasciarci letteralmente affascinare da quel Dante che molti di noi hanno così tanto amato leggendo la Divina Commedia.

“Nei miei tanti film ho raccontato quanto potesse essere eccezionale, addirittura eroica, la normalità degli esseri umani. Ora invece ho cercato di dire che, per quanto sublime, il genio condivide, come farebbe ognuno di noi, le angustie che ci riserva la vita: poter narrare Dante Alighieri per la sua umanità è stato quel dono che attendevo da vent’anni”,  ha dichiarato Pupi Avati.

Nel cast, oltre a Castellitto, che interpreta il ruolo di Boccaccio in modo magistrale, ci sono una schiera di grandi professionisti, come Enrico Lo Verso, Alessandro Haber, Alessandro Sperduti (Dante giovane), Mariano Rigillo, Milena Vukotic, Leopoldo Mastelloni (Bonifacio VIII), Romano Reggiani (Guido Cavalcanti), Valeria D’Obici (Suor Beatrice), e la 25enne Carlotta Gamba, nei panni di Beatrice.

E infine il trailer:

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