Ass. Bolognini: “bello vedere tanti giovani partecipare e divertirsi”
Una delle maggiori attrazioni in termini di pubblico e di interesse generale durante la tre giorni di Regione dedicata agli under 35, “La Lombardia è dei Giovani” è stata senza dubbio l’area dedicata al gaming e agli esports, organizzata da HMBLE, startup che opera nel mondo del gaming e supporta i giovani nel loro percorso professionale e sportivo. Qui, tra una partita e l’altra, diversi gamer e influencer si sono alternati per discutere di diversi importanti argomenti relativi al mondo del gaming.
“Siamo molto contenti di avere coinvolto HMBLE nella realizzazione de ‘La Lombardia è dei Giovani’ – ha dichiarato l’Assessore Regionale ai giovani Stefano Bolognini -. In questi tre giorni hanno organizzato diversi incontri molto interessanti e partecipati con gamer professionisti e importanti protagonisti del mondo degli esports per discutere di temi come il cyberbullismo, l’inclusione nel mondo del gaming e le opportunità lavorative che gli esports offrono. Per Regione Lombardia è una novità assoluta, ma, se vogliamo continuare a coinvolgere i giovani dobbiamo seguire questa strada e proseguire a parlare con loro attraverso i loro canali e il loro linguaggio. E quello degli esports e del gaming è certamente uno dei loro ‘mondi’ di riferimento, che in un’occasione come ‘La Lombardia è dei Giovani’ non poteva mancare. Personalmente – chiosa l’assessore Bolognini -, credo sia davvero bello vedere tanti ragazzi e ragazze che sono arrivati qui da tutta la Lombardia per partecipare, stare insieme, vedere da vicino i loro idoli e divertirsi. È una visione che, dopo due anni difficili scanditi dalla pandemia, fa bene al cuore”.
“Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa – spiega Yi-Alex Wang, fondatore di HMBLE – perché uno dei nostri obiettivi è fare in modo che i giovani possano usare il gaming, una fonte di intrattenimento e divertimento, anche come possibilità di crescita personale. In questi tre giorni abbiamo invitato alcuni ospiti speciali, influencer, content creator, giocatori e gamer professionisti, per dialogare con i ragazzi, raccontando le loro esperienze e rispondendo alle tante domande del pubblico. Abbiamo affrontato con loro tre argomenti molto importanti: il cyberbullismo, che, purtroppo, è uno dei grandi problemi del mondo online in generale, e anche del gaming; i benefici degli esports, quali sono le opportunità lavorative e le soft skills che si possono sviluppare attraverso i videogiochi, come il pensiero strategico, il team building e il time management; il tema dell’inclusione all’interno del mondo del gaming, che abbiamo approfondito oggi, insieme a tutte le relazioni che si possono creare”.
“Abbiamo cercato di ideare un format di incontri – prosegue il fondatore di HMBLE – che associasse un messaggio e dei contenuti su argomenti importanti allo svago e al divertimento, con diverse postazioni gaming in cui i ragazzi possono incontrare e giocare insieme a quelli che, di fatto, sono i loro idoli. Siamo certi che conserveranno un ricordo molto positivo di una giornata in cui si sono divertiti, hanno incontrato dal vivo i loro idoli e dove hanno anche affrontato tematiche di crescita personale importanti per tutto il loro percorso. È la prima volta che partecipiamo a eventi di questo genere, all’interno di un’istituzione pubblica, per così dire, ma, sotto tutti gli aspetti, credo che questo primo esperimento sia stato un grande successo. A livello digitale ha avuto buoni riscontri, chi è venuto ‘in presenza’ si è divertito molto, in ognuno degli incontri che abbiamo organizzato con i gamer i ragazzi sono stati coinvolti e si sono ritrovati nelle parole degli speaker. In pratica, abbiamo portato dal digitale al reale le ‘chat’ con cui i giocatori si scrivono durante le dirette. Si tratta di uno degli aspetti che personalmente ho apprezzato molto e, anche per questo, direi che è stata una bellissima esperienza, che vogliamo replicare, magari coinvolgendo un numero sempre maggiore di ragazzi”.
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